La Romania e la moneta unica europea
Le autorità di Bucarest discutono da parecchio tempo sul passaggio della Romania alla moneta unica europea. In linea di massima, una misura del genere riconfermerebbe una volta in più lo statuto del nostro Paese di membro dell’UE, tramite l’appartenenza al gruppo degli stati che fanno parte dell’Eurozona. Però, in realtà, l’adozione della moneta unica sarebbe possibile solo dopo che i redditi ottenuti dai romeni si saranno avvicinati a quelli dei cittadini di altri stati europei. Per il momento, la differenza è troppo grande e il divario tra lo sviluppo della Romania e quello dell’Eurozona è significativo.
Roxana Vasile, 11.04.2017, 13:58
Le autorità di Bucarest discutono da parecchio tempo sul passaggio della Romania alla moneta unica europea. In linea di massima, una misura del genere riconfermerebbe una volta in più lo statuto del nostro Paese di membro dell’UE, tramite l’appartenenza al gruppo degli stati che fanno parte dell’Eurozona. Però, in realtà, l’adozione della moneta unica sarebbe possibile solo dopo che i redditi ottenuti dai romeni si saranno avvicinati a quelli dei cittadini di altri stati europei. Per il momento, la differenza è troppo grande e il divario tra lo sviluppo della Romania e quello dell’Eurozona è significativo.
Lunedì, ad una prima seduta del Comitato interministeriale per il passaggio all’euro, il premier socialdemocratico Sorin Grindeanu ha precisato che il compito delle autorità di Bucarest è di rendere questo passaggio “quanto più leggero per i romeni”. Sorin Grindeanu: “Il nostro è un doppio compito, quello di capire come fare per rendere il passaggio all’euro quanto più leggero per i cittadini. E dobbiamo imparare dall’esperienza dei Paesi che hanno già adottato l’euro, partendo da una posizione simile a quella del nostro Paese. Si tratta, certamente, di un grande cambiamento di fronte al quale è normale che ci sia una certa resistenza, una certa reticenza al cambiamento. Il passaggio all’euro si può fare, a nostro avviso, solo dopo che i redditi dei cittadini romeni saranno paragonabili o vicini a quelli di altri stati membri dell’UE.”
Quanto ai dibattiti sul futuro della costruzione europea, essi vanno considerati un’opportunità nel processo di passaggio all’euro. Il premier Grindeanu: “Ci riuniamo in un periodo in cui, a livello dell’UE, ci sono vari dibattiti sul futuro della costruzione europea. A nostro avviso, questi dibattiti vanno considerati un’opportunità, non un ostacolo, ed ecco che, dai colloqui su un’Europa a più velocità, ora, dopo la riunione a Roma, si è arrivati ad un’Europa a più ritmi, ma questi ritmi non ci devono differenziare, bensì devono mostrare che noi tutti andiamo nella stessa direzione.”
Presente pure lui alla riunione del Comitato interministeriale per il passaggio all’euro, il ministro delle finanze, Viorel Ştefan, è del parere che la Romania adempie a tutti i criteri di convergenza nominale, secondo il Trattato di Maastricht, tranne la partecipazione al Meccanismo europeo dei tassi di cambio. Il governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, raccomanda invece prudenza, responsabilità e profondità nel processo di passaggio alla moneta unica.
Nel prossimo periodo, l’Esecutivo e la Banca Centrale della Romania continueranno ad analizzare insieme le prospettive del passaggio della Romania alla moneta unica europea, analisi in base alla quale sarà stabilito ulteriormente un calendario delle misure necessarie in vista della sua adozione. Secondo uno studio presentato di recente, se la Romania avrà una crescita economica durevole di circa il 5% all’anno, allora potrebbe arrivare alla media dell’eurozona entro 18 anni, mentre fra 9 anni potrebbe arrivare al 75% di questa media. (tr. G.P.)