La Romania e la crisi in Grecia
Lunedì è il giorno più lungo e più teso per le autorità di Atene, che hanno come scadenza il 30 giugno per pagare al FMI 1,5 miliardi di euro dell’enorme prestito convenuto. Contrariato dalla mossa sorpresa del premier Alexis Tsipras, quella di convocare un referendum sulle condizioni imposte al paese dai creditori internazionali, l’Eurogruppo ha fermato i negoziati e ha annunciato che il programma di assistenza finanziaria non sarà prolungato dopo il 30 giugno.
Ştefan Stoica, 29.06.2015, 12:41
Lunedì è il giorno più lungo e più teso per le autorità di Atene, che hanno come scadenza il 30 giugno per pagare al FMI 1,5 miliardi di euro dell’enorme prestito convenuto. Contrariato dalla mossa sorpresa del premier Alexis Tsipras, quella di convocare un referendum sulle condizioni imposte al paese dai creditori internazionali, l’Eurogruppo ha fermato i negoziati e ha annunciato che il programma di assistenza finanziaria non sarà prolungato dopo il 30 giugno.
La Banca Centrale Europea ha lasciato, però, la porta socchiusa a una soluzione in grado di salvare la Grecia dal fallimento e mantenerla nell’eurozona, e ha mantenuto il finanziamento di emergenza per le banche greche. A sua volta, il FMI si è dichiarato, per la voce del direttore generale Christine Lagarde, pronto ad offrire l’aiuto in caso di necessità. La Lagarde ha valutato, d’altra parte, che l’eurozona è in posizione di foza per far fronte alle conseguenze della crisi greca e mantenere la stabilità della regione.
In Grecia, dove la gente aveva preso già da sabato d’assalto i bancomat per paura della scomparsa delle liquidità, le banche sono state chiuse e così rimarranno fino al 6 luglio, l’indomani del referendum. In questo periodo, i ritiri dai bancomat saranno limitati per ogni conto a 60 euro al giorno. Non anche nel caso degli stranieri, dichiarano le autorità.
A Bucarest, e non solo, è sorta normalmente la domanda se non a caso un terremoto finanziario avvenuto in Grecia sia fortemente risentito a livello delle banche a capitale greco, in tutta la zona. Le banche greche di Romania non saranno lese da nessuna decisione che sarà presa da Atene sul suo sistema bancario, ha assicurato il portavoce della Banca Centrale romena, Dan Suciu, sottolineando che le banche di Romania, anche se hanno capitale greco, si sottopongono alla legislazione interna e alla vigilanza della Banca Centrale.
Quando parliamo di banche greche, parliamo di banche romene che hanno avuto, ad un certo momento, il capitale di fondazione greco. Esse si sottopongono alla legislazione romena, una legislazione che prevede, d’altra parte, la garanzia di tutti i depositi ammontanti a 100.000 euro per tutte le banche di Romania – sia chiaro! – non è una condizione speciale per alcune o per altre, e di conseguenza non c’è alcun motivo di preoccupazione dal punto di vista della Banca Centrale per quanto riguarda le riserve o i depositi dei cittadini romeni, ha dichiarato Dan Suciu.
D’altra parte, dato che la Grecia è una delle destinazioni favorite dei romeni nella stagione estiva, il Ministero degli Affari Esteri di Bucarest chiede ai turisti romeni che si trovano in questo paese di avere soldi liquidi per prevenire i problemi provocati dall’incapacità dell’uso delle carte di credito. Il Ministero afferma che, nonostante le assicurazioni fornite dalle autorità greche, sono stati segnalati molti casi in cui il pagamento con le carte è stato negato.