La Romania e il problema dei profughi
I primi profughi di origine siriana giunti in Romania sono stati accolti dal Centro regionale alloggio e procedure per i richiedenti asilo di Timisoara (ovest). Si tratta di quattro cittadini che viaggiavano illegalmente e che, dopo essere stati individuati in una stazione, hanno dichiarato che volevano arrivare in Germania, e hanno chiesto asilo in Romania.
Corina Cristea, 06.10.2015, 14:43
I dati indicano che, al momento, la Romania non si confronta con una pressione migratoria speciale. Quest’anno sono state registrate 944 domande d’asilo rispetto alle 900 nel 2014. Il Governo di Bucarest ha preso, però, delle misure, e ha reso operativi due campi nell’ovest del Paese, ognuno con una capienza di 500 posti.
Al di là delle misure immediate, il premier Victor Ponta ha richiamato però l’attenzione che la situazione è insoddisfacente in materia di capacità di integrazione delle persone con statuto di profugo.
Mi riferisco in primo luogo al rilascio dei documenti necessari, all’acceso ai servizi sanitari, soprattutto quando si tratta di bambini, di persone anziane, all’accesso all’educazione per i piccoli che hanno questo statuto, rispettivamente all’integrazione e all’accesso ai posti di lavoro. La Romania non ha avuto un’esperienza e una mentalità adeguata fino a questo momento, e credo sia il nostro compito capire cosa signifca questo fenomeno a livello europeo, essere preparati per qualsiasi tipo di sfida e avere già pronti i meccanismi che portino non solo alla prevenzione, ma anche all’integrazione, quando sarà necessario, ha detto il premier.
Secondo il piano della Commissione Europea sulla ripartizione dei 120.000 migranti tra i 28 stati membri, alla Romania sono stati stanziati altri 2.475, oltre ai 1.785 che Bucarest aveva annunciato di poter accogliere.
Serve uno sforzo congiunto di tutte le autorità e istituzioni, dato che nella legislazione nazionale romena non sono stati ancora implementati gli obblighi sulla protezione dei rifugiati, dei bambini e delle persone in difficoltà, spiega Victor Ponta.
Bucarest stanzia solo 3,6 lei (80 eurocentesimi) al giorno per ogni profugo che arriva sul suo territorio, secondo i provvedimenti di una legge in vigore dal 2006, però questa normativa va modificata, ha aggiunto il premier.
L’opposizione, per la voce del deputato liberale Ionut Stroe, ha espresso la disponibilità ad appoggiare le misure necessarie, affinchè la Romania agisca sulla linea di solidarietà europea.
Avete il sostegno del parlamento, almeno a livello dichiarativo, però dovete rendere concrete queste affermazioni e venire qui con proposte legislative in grado di creare i meccanismi dell’integrazione sociale, delle assicurazioni sanitarie e tutto quello che avete ricordato, ha detto Ionut Stroe.
Il deputato liberale ha valutato, d’altra parte, che la Romania si annovera tra i pochi Paesi che hanno ancora ambasciata in Siria e questo aspetto andrebbe valorizzato.