La Romania e il fianco est della Nato
Membro della NATO dal 2004, la Romania è fortemente implicata nel processo di mantenimento della stabilità. I militari romeni agiscono nei teatri operativi accanto ai colleghi dai Paesi Nato, partecipano intesamente alle esercitazioni internazionali di coordinamento in diverse situazioni e, da questanno, Bucarest ha stanziato il 2% del Pil alla Difesa. Allo stesso tempo, lEsercito romeno continua il processo di dotazione e acquisto di aerei da combattimento F16. Bucarest ha deciso di compiere un altro passo importante – comprare sistemi di difesa Patriot. Considerato il più avanzato sistema di difesa antimissilistico nel mondo, Patriot è tra i pochi testati in condizioni reali di combattimento. È dotato di razzi di ultima generazione costruiti, specialmente, contro quelli ballistici. Ciascuno pesa 350 kg, può raggiungere una velocità di 5000 km orari, ha una gittata di 20 km e può salire fino a 24 mila metri. Patriot è dotato anche di un radar complesso che può individuare in tempo record un razzo sparato dal nemico e reagire alla minacce in solo qualche secondo. Per fare questo acquisto, il Ministero della Difesa di Bucarest ha deciso di stanziare una somma affatto trascurabile – 3,9 miliardi di euro, giustificabile tenuto conto che, attualmente, per una difesa antiaerea, lEsercito romeno si basa sui missili americani e sovietici che risalgono al periodo della guerra in Vietnam.
Corina Cristea, 08.11.2017, 16:47
Membro della NATO dal 2004, la Romania è fortemente implicata nel processo di mantenimento della stabilità. I militari romeni agiscono nei teatri operativi accanto ai colleghi dai Paesi Nato, partecipano intesamente alle esercitazioni internazionali di coordinamento in diverse situazioni e, da questanno, Bucarest ha stanziato il 2% del Pil alla Difesa. Allo stesso tempo, lEsercito romeno continua il processo di dotazione e acquisto di aerei da combattimento F16. Bucarest ha deciso di compiere un altro passo importante – comprare sistemi di difesa Patriot. Considerato il più avanzato sistema di difesa antimissilistico nel mondo, Patriot è tra i pochi testati in condizioni reali di combattimento. È dotato di razzi di ultima generazione costruiti, specialmente, contro quelli ballistici. Ciascuno pesa 350 kg, può raggiungere una velocità di 5000 km orari, ha una gittata di 20 km e può salire fino a 24 mila metri. Patriot è dotato anche di un radar complesso che può individuare in tempo record un razzo sparato dal nemico e reagire alla minacce in solo qualche secondo. Per fare questo acquisto, il Ministero della Difesa di Bucarest ha deciso di stanziare una somma affatto trascurabile – 3,9 miliardi di euro, giustificabile tenuto conto che, attualmente, per una difesa antiaerea, lEsercito romeno si basa sui missili americani e sovietici che risalgono al periodo della guerra in Vietnam.
Con tutte queste iniziative, la Romania consolida la sua posizione di vettore di stabilità nella regione, diventando allo stesso tempo un partner sempre più forte dellAlleanza. Dalla posizione di Paese membro della Nato e grazie alla sua posizione geostrategica, la Romania svolge un ruolo estremamente importante nella deterrenza e nella difesa dellintero fianco est dellAlleanza, tanto più grazie alla sua posizione vicino allUcraina, ha sottolineato, oggi, lambasciatrice americana presso la Nato, Kay Bailey Hutchinson, prima della riunione dei ministri della Difesa dei Paesi Nato, in corso questi giorni a Bruxelles.
Lambasciatrice ha risposto ad una domanda rivolta a Radio Romania e ha affermato che sullagenda della Nato, in generale, ma anche su quella della riunione di Bruxelles figurano come priorità il miglioramento della mobilità delle truppe dellAlleanza sul territorio dellEuropa, affinchè esse raggiungano rapidamente qualsiasi alleato che ha bisogno di rinforzi. Il tema rappresenta una priorità anche nellambito del partenariato NATO – UE, che presuppone una maggiore copperazione non solo individuale con i Paesi membri, ma anche con lUnione nel suo insieme, per rimuovere gli ostacoli inerenti ai controlli doganali, allinsufficiente infrastruttura e alle barriere burocratiche. (traduzione di Adina Vasile)