La Romania dopo la mozione di sfiducia
Prevedibilmente, la mozione di sfiducia dello scorso venerdi, la terza inoltrata contro lEsecutivo di Bucarest presieduto da Victor Ponta, non è passata. LOpposizione ha dimostrato che non ha ancora la maggioranza nel Parlamento e che il Governo deve continuare la sua attività. Lo ha dichiarato il premier a breve tempo dopo il voto sulla mozione “Victor Ponta – destituito per eccesso di potere attraverso il blocco delle elezioni. Il diritto al voto non è uno slogan!”, inoltrata dal Partito Nazional-liberale. Il premier ha ricordato che nel Parlamento già si lavora ai ddl sulle elezioni politiche e sul voto per corrispondenza ed ha espresso ancora una volta il rimpianto per il fatto che, lo scorso novembre, nei seggi allestero, non tutti i romeni siano riusciti a votare in condizioni normali.
Corina Cristea, 15.06.2015, 15:31
“Credo che lunica cosa importante adesso per il futuro sia assicurare tutto il necessario affinchè qualsiasi future elezioni si svolgano in condizioni adeguate. Abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere e crediamo sia la migliore soluzione che le elezioni siano organizzate dapperttutto, inclusivamente allestero, dallAutorità Elettorale Permanente, cosicchè non ci siano più dispute politiche su questo tema”, ha precisato Victor Ponta.
I liberali affermano che il risultato del voto nel Parlamento rappresenta una mancanza di rispetto per i cittadini e annunciano una nuova mozione di sfiducia per la sessione dautunno. Essi hanno chiesto nuovamente le dimissioni del premier in quanto, affermano loro, la sua legittimità è messa in dubbio.
“Non ha più legittimità nazionale in quanto mette i romeni gli uni contro gli altri e, sfortunatamente per noi tutti, non ha più legittimità morale perchè è stato investito da unaltra maggioranza, diversa dallattuale. Non ho mai creduto che un uomo giovane potesse andare fino a privare i romeni del loro diritto al voto”, ha detto la copresidente del PNL, Alina Gorghiu.
I problemi del premier socialdemocratico non sono però finiti col voto nel Parlamento. Continuano le indagini nei suoi confronti in un fascicolo in cui è accusato di falsità in documenti sotto firma privata, concorso in evasione fiscale in forma continuata e riciclaggio di denaro, reati che sarebbero stati commessi nel periodo in cui era avvocato. Inoltre, il vicepremier e leader dellUnione Nazionale per il Progresso della Romania, Gabriel Oprea, ammonisce che il suo partito potrebbe ritirarsi dal governo. Le sue dichiarazioni, fatte in un programma televisivo, arrivano nel contesto in cui il Parlamento discuterà questa settimana di 22 iniziative di modifica dei Codici Penale e di Procedura Penale.
I progetti includono proposte controverse, come quelle riguardanti la custodia cautelare in base a prove solide, anzichè ragionevoli, come finora, ma anche leliminazione delluso delle manette per chi è messo in custodia cautelare e non ha commesso atti di violenza. Gabriel Oprea afferma che lUNPR sostiene il consolidamento della giustizia e dello stato romeno e non può essere daccordo con nessun tentativo di distruzione di questi due pilastri della democrazia.
(traduzione di Adina Vasile)