La Romania alle Fiere del Libro di Parigi e Londra
Un dibattito dedicato alla letteratura romena come letteratura europea è stato ospitato dalla Fiera del Libro di Londra, svoltasi dal 12 al 14 marzo, con la partecipazione degli insigniti del Premio dell’Unione Europea per la Letteratura, Ioana Parvulescu e Claudiu Florian. Un evento che ha riunito traduttori, scrittori, giornalisti, personalità degli ambienti accademici, autorità britanniche e lettori interessati alla letteratura romena.
Bogdan Matei, 18.03.2019, 12:50
Un dibattito dedicato alla letteratura romena come letteratura europea è stato ospitato dalla Fiera del Libro di Londra, svoltasi dal 12 al 14 marzo, con la partecipazione degli insigniti del Premio dell’Unione Europea per la Letteratura, Ioana Parvulescu e Claudiu Florian. Un evento che ha riunito traduttori, scrittori, giornalisti, personalità degli ambienti accademici, autorità britanniche e lettori interessati alla letteratura romena.
Protagonista di un altro evento è stato il noto scrittore americano di origini romene Andrei Codrescu, invitato a presentare il suo più recente volume di poesie No Time Like Now, accompagnato da un recital tenuto dalla pianista Mina Beldimanescu. La presenza della Romania alla Fiera del Libro di Londra è diventata – come abbiamo notato dagli interventi dei nostri partner britannici – un vero riferimento, non solo per gli amanti della cultura romena, ma anche per gli intelettuali che manifestano un interessamento per l’Europa, in generale, afferma il critico letterario Razvan Voncu, uno dei protagonisti del programma romeno al London Book Fair.
La Romania è stata una presenza attiva anche al Salone del Libro di Parigi che, dal 15 al 18 marzo, ha riunito 1200 espositori, 35.000 autori di un centinaio di Paesi e oltre 180.000 visitatori. A differenza delle precedenti edizioni, che avevavo un Paese ospite, nel 2019 il Salone di Parigi ha celebrato il continente europeo nel suo insieme. Sotto lo slogan 2019 – Anno della Romania in Europa, l’Istituto Culturale Romeno ha accolto 35 editrici del Paese, invitando il pubblico a colloqui e dibattiti. Una relazione fertile tra la Romania e la Francia, tra la Romania e il continente ha rappresentato il tema del dibattito 30 anni dopo il ritorno in Europa, dedicato ai tre decenni postcomunisti. Un altro incontro di successo allo stand romeno è stato quello in cui la viaggiatrice Estelle Cantala, innamorata del nostro Paese, ha raccontato come ha raccolto delle fiabe popolari dalla regione del Maramures.
Una tavola rotonda è stata dedicata al romeno Panait Istrati, celebre come scrittore di lingua francese. Militante di sinistra, compagno di viaggi dei comunisti e soprannomimato Il Gorki dei Balcani, visitò l’URSS nei primi anni della ditattura di Stalin, per annoverarsi poi tra i primi intellettuali ad aver denunciato gli orrori del regime sovietico. Lui stesso con radici romene, il commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, ha visitato il salone, ribadendo, in una conferenza stampa, il sostegno concesso dalla Commissione all’editoria e ai libri, in generale.