La pubblica amministrazione, tra riforma e corruzione
Un altro piccolo terremoto politico-giudiziario ha scosso Bucarest lunedì. Entrato da non molto nella corsa elettorale, il vicepresidente del Partito Nazionale Liberale, Ludovic Orban, ha annunciato che rinuncia alla candidatura alla carica di sindaco della Capitale e a tutti gli incarichi ricoperti nel partito, dopo essere stato messo sotto controllo giudiziario in un dossier di corruzione.
I procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione lo accusano di aver chiesto a un imprenditore, lo scorso mese, la somma di 50.000 euro, denaro che sarebbe arrivato a persone con incarichi dirigenziali presso due emittenti televisive, in cambio alla promozione della sua immagine di candidato alle amministrative del 5 giugno. Lascia così la scena politica un personaggio loquace e carismatico, estremamente longevo nella politica al vertice, attivo già dai primi giorno dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989, senza che finora sia stato oggetto di scandali di corruzione.
Orban ha smentito decisamente le accuse ed ha affermato che parte per proteggere il suo partito, il più importante partito di destra e l’unico avversario importante della sinistra socialdemocratica: Non ho incassato alcun beneficio indebito. Dato che è stata avviata un’inchiesta penale nei miei confronti, ho ritirato la mia candidatura. Non voglio danneggiare in alcun modo, tramite sospetti relativi ad atti di corruzione, le chance del Partito Nazionale Liberale di vincere le elezioni amministrative a Bucarest. – ha dichiarato Ludovic Orban.
Bogdan Matei, 12.04.2016, 17:07
I commentatori definiscono già l’uscita di Orban dalla scena politica, come un caso-scuola per la corruzione associata all’amministrazione locale in Romania. A Bucarest, sia l’ultimo sindaco generale, Sorin Oprescu, che quattro sui sei sindaci di rione hanno lasciato i propri uffici con le manette. Altre decine di sindaci e presidenti di consigli provinciali, ma anche un prefetto, sono pure loro indagati dai procuratori anticorruzione. Tutto ciò ha determinato il premier tecnocrate Dacian Cioloş ad affermare che solo una riforma profonda nell’amministrazione, il cui progetto l’ha presentato sempre lunedì, al Parlamento, potrebbe prevenire nuovi casi di corruzione. Il capo dell’Esecutivo ha attirato l’attenzione che lo sviluppo economico rischia di restare solo un desiderio, se non ci sarà anche una pubblica amministrazione performante e credibile.
Se la lotta alla corruzione non è secondata da una riforma della pubblica amministrazione, che punti sulla trasparenza e la professionalità, rischiamo di sottolineare i casi di corruzione e nient’altro. La riforma della pubblica amministrazione si propone proprio di prevenire i problemi di corruzione e di correggerli agendo alla loro radice. – ha affermato Dacian Cioloş.
Per aumentare la performance e formare personale qualificato, il Governo propone che sia riaperto l’Istituto Nazionale di Amministrazione, che sia introdotto un sistema di reclutamento tramite concorso a livello nazionale e che i redditi siano correlati alle performance individuali. Dopo due mesi di consultazione pubblica, l’Esecutivo tornerà al Parlamento con questo pacchetto legislativo, affinché sia approvato prima delle vacanze parlamentari estive. (traduzione di Gabriela Petre)