La procuratrice capo della DNA – accuse e reazioni
A metà settembre, il Tribunale di Bucarest ha deciso di mettere in custodia cautelare per 30 giorni, l’ex ufficiale del Servizio Romeno di Informazioni Daniel Dragomir, accusato nel cosiddetto fascicolo Black Cube, sul mobbing nei confronti della procuratrice capo della DNA, Laura Codruţa Kovesi. Già capo nella Direzione Generale di Prevenzione e Contrasto del Terrorismo nel SRI, l’anno scorso Dragomir era stato rinviato a giudizio dalla DNA per traffico d’influenza e riciclaggio di denaro. Stando alla Procura Antimafia (DIICOT), Dragomir si è rivolto ulteriormente alla compagnia israeliana di sicurezza Black Cube per ottenere la denigrazione delle persone che riteneva responsabili per i suoi dispiaceri penali.
Bogdan Matei, 06.10.2016, 13:53
A metà settembre, il Tribunale di Bucarest ha deciso di mettere in custodia cautelare per 30 giorni, l’ex ufficiale del Servizio Romeno di Informazioni Daniel Dragomir, accusato nel cosiddetto fascicolo Black Cube, sul mobbing nei confronti della procuratrice capo della DNA, Laura Codruţa Kovesi. Già capo nella Direzione Generale di Prevenzione e Contrasto del Terrorismo nel SRI, l’anno scorso Dragomir era stato rinviato a giudizio dalla DNA per traffico d’influenza e riciclaggio di denaro. Stando alla Procura Antimafia (DIICOT), Dragomir si è rivolto ulteriormente alla compagnia israeliana di sicurezza Black Cube per ottenere la denigrazione delle persone che riteneva responsabili per i suoi dispiaceri penali.
Finora, in questo caso sono stati messi sotto accusa tre israeliani, di cui due sono stati arrestati, mentre il terzo è riuscito a scappare dalla Romania, a suo nome essendo emesso un mandato di arresto in contumacia. Stando alla DIICOT loro hanno minacciato al telefono la signora Kovesi ed hanno violato le caselle di posta elettronica di alcune persone a lei vicine, copiando e trasferendo illegalmente la corrispondenza elettronica. Nei giorni scorsi, politici al vertice hanno fatto scoppiare un nuovo scandalo, accusando il capo della DNA di plagio nella tesi di dottorato.
In una strana forma di fraternità, perché tempo fa erano nemici giurati, l’ex presidente popolare Traian Băsescu e il deputato Sebastian Ghiţă, un ex-socialdemocratico affiancatosi al partito populista e marginale la Romania Unita, si sono confermati a vicenda le accuse in merito.
Un contro-attacco dei penali — accusa la stampa che sostiene la campagna anticorruzione promossa dalla DNA, ricordando che sia Ghiţă, che persone molto vicine a Băsescu sono stati messi sotto accusa. Dal canto suo, la procuratrice capo denuncia gli attacchi senza precedenti contro l’istituzione che lei dirige e contro i colleghi, attacchi che avrebbero lo scopo di screditare l’attività della Direzione Nazionale Anticorruzione.
Laura Codruţa Kovesi: Ci sono attacchi molto aggressivi ultimamente. Si tratta di campagne pagate di mobbing nei confronti della DNA e soprattutto per screditare la Direzione e gli attacchi dell’ultimo periodo, opera di incolpati coinvolti nelle inchieste che facciamo o di persone indagate in altri dossier, sono una prova in tal senso. Non ci sentiamo intimiditi, però il loro scopo è questo: di screditare l’attività della DNA. Sono convinta che tutti gli attacchi dell’ultimo periodo, sostenuti con parecchi soldi, siano stati fatti a questo scopo, siano fatti a questo scopo, ma la nostra risposta è che andremo avanti con la nostra attività.
Al momento, non si impongono le dimissioni dall’incarico di Laura Codruţa Kovesi — ha voluto precisare l’attuale capo dello stato, Klaus Iohannis, perché non esistono, per il momento, prove cha avrebbe plagiato nella sua tesi di dottorato. Il presidente ha però precisato di aver chiesto al procuratore generale di chiarire questo argomento il prima possibile. (tr. G.P.)