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La prima manovra finanziaria del 2019

Il Governo di Bucarest ha effettuato, lunedì, la prima manovra finanziaria del 2019. Sono stati aumentati i fondi stanziati ai ministeri delle Finanze, dello Sviluppo, del Lavoro, dell’Ambiente, ma anche all’Intelligence. Meno fondi ricevono invece i Trasporti, l’Ambiente d’Affari e l’Istruzione. Il Ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, ha precisato che, nel primo trimestre dell’anno, la crescita economica è stata del 5% e che si mantiene il tetto del deficit di bilancio del 2,76%.

La prima manovra finanziaria del 2019
La prima manovra finanziaria del 2019

, 13.08.2019, 14:02

Il Governo di Bucarest ha effettuato, lunedì, la prima manovra finanziaria del 2019. Sono stati aumentati i fondi stanziati ai ministeri delle Finanze, dello Sviluppo, del Lavoro, dell’Ambiente, ma anche all’Intelligence. Meno fondi ricevono invece i Trasporti, l’Ambiente d’Affari e l’Istruzione. Il Ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, ha precisato che, nel primo trimestre dell’anno, la crescita economica è stata del 5% e che si mantiene il tetto del deficit di bilancio del 2,76%.



Eugen Teodorovici: “La manovra finanziaria garantisce il pagamento complessivo dei salati, delle pensioni e, ovviamente, le somme necessarie per i progetti di investimenti in via di svolgimento, come pure per quelli che auspichiamo siano avviati entro la fine dell’anno. Non si tratta di tagli dei fondi oppure di diminuzioni del finanziamento. Si tratta solo di correggere, forse, certi sovradimensionamenti, sopravalutazioni iniziali, fatte nel momento in cui è stata elaborata la finanziaria per il 2019.”



I liberali, all’opposizione nel Parlamento, sono del parere che la manovra finanziaria sia basata su cifre false. Il presidente del PNL, Ludovic Orban: “L’immagine del bilancio rileva, praticamente, che questo Governo e la maggioranza PSD-ALDE si sono presi gioco del denaro incassato dallo stato da tasse e imposte, hanno sprecato il denaro pubblico favorendo spese clientelari, azioni che nulla hanno a che fare con gli interessi dei cittadini romeni. E, attualmente, si mette in forse l’esistenza di fondi per le spese fondamentali atte a garantire il funzionamento dei servizi pubblici per i cittadini romeni.



La manovra finanziaria e il PSD sono stati criticati anche dai partner della coalizione governativa. Solo apparentemente sorprendente, il gesto dell’ALDE viene a confermare quello che molti già intuivano da tempo — cioè che, in vista delle elezioni presidenziali del prossimo novembre, ma anche degli scrutini elettorali dell’anno prossimo, i rapporti finora cordiali fra i socialdemocratici e i liberal-democratici tendono a erodersi in modo graduale, ma sicuro. L’ALDE ha chiesto addirittura un nuovo programma di governo e un Governo ristrutturato e competente. In seguito ai colloqui avuti con il leader dell’ALDE, Călin Popescu-Tăriceanu, il capo del PSD e del Governo, Viorica Dăncilă, ha annunciato che non ci sarà alcuna ristrutturazione, bensì un rimpasto governativo.



Quanto all’aggiustamento del programma di governo, la scadenza prevista è il 1° settembre. Il PSD e l’ALDE continueranno a governare insieme, però Viorica Dăncilă non intende rinunciare alla candidatura alle presidenziali, come le aveva suggerito Călin Popescu-Tăriceanu, il quale già si immaginava candidato unico dei due partiti. In fine, i socialdemocratici non accettano l’idea dell’ALDE di cooptare nella coalizione governativa il partito PRO Romania, presieduto da Victor Ponta, già primo ministro. L’estate scorsa Ponta ha gettato le basi di un nuovo partito formato da parlamentari e leader locali del PSD, partito che ha lasciato non senza scandalo.

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