La peste suina africana in Romania
Le autorità aiuteranno le persone che hanno subito gli effetti negativi delle peste suina africana a riprendere l’allevamento dei maiali nelle masserie, dopo la scomparsa dei focolai della malattia. Lo ha annunciato il ministro dell’Agricoltura, Petre Daea, precisando che le misure, che si aggiungeranno ai risarcimenti finanziari per gli animali abbattuti, verranno applicate dopo lo sradicamento del virus: Ho già inviato nel nord-ovest del Paese il direttore incaricato all’attività di zootecnia presso il Ministero dell’Agricoltura. In base al programma, una volta accertata la scomparsa del focolaio, per ogni famiglia verranno realizzate certe procedure e, secondo le nostre stime, se le cose andranno avanti bene, se non ci saranno ulteriori contagi, subito dopo i 90 giorni previsti si potrà riprendere l’attività.”
Corina Cristea, 26.09.2018, 12:05
Petre Daea ha aggiunto che giovedì andrà dalla Commissione Europea per discutere concretamente dei risarcimenti che si dovranno concedere in seguito alla peste suina africana, di modo che siano versati i soldi al budget dello stato. Secondo i dati presentati dal ministro, finora sono stati concessi risarcimenti in oltre 4.000 sui 6.000 fascicoli autorizzati, per un valore di 71 milioni di lei (circa 15 milioni di euro). Si tratta di fondi nazionali per il momento e, successivamente, di fondi europei, ha precisato Daea.
La peste suina africana ha colpito finora un terzo dei distretti romeni, in centinaia di località sono stati individuati focolai e più di 300 mila maiali sono stati già abbattuti. Parallelamente, le autorità continuano ad applicare misure per prevenire la diffusione della malattia e la situazione è permanentemente monitorata, ha dichiarato a Radio Romania, il portavoce dell’ANSVSA, Rareş Hăbeanu: Si stanno facendo esami, soprattutto dello stato di salute degli animali e, nelle zone vicine ai focolai oppure in quelle dove, secondo le nostre previsioni, si potrebbe diffondere ancora il virus della peste suina, si prendono misure, si rafforzano queste misure e vengono fatti esami più frequentemente, a seconda del grado di pericolosità che notiamo in alcune zone del Paese.”
Tra le misure volte a prevenire la diffusione della peste suina africana c’è anche la fucilazione dei cinghiali, i quali faciliterebbero la diffusione della malattia. In alcuni distretti, sono stati chiusi i mercati di animali e si stanno facendo controlli nel traffico per verificare le macchine che trasportano animali vivi o prodotti a base di carne. Sono controllati i documenti di provenienza, la merce e le condizioni di trasporto.