La nuova Commissione Europea
Prossimamente, il presidente uscente Jean-Claude Juncker e la sua squadra daranno il cambio alla nuova Commissione Europea. La sua presidente eletta, Ursula von der Leyen, ha già presentato a Bruxelles i commissari e la nuova struttura, promettendo di adottare delle misure contro i cambiamenti climatici, consolidare il partenariato con gli Stati Uniti e ridefinire i rapporti con la Cina. La von der Leyen sostiene che la squadra sarà ben equilibrata, agile e moderna, dedicata alle politiche durevoli e sarà guardia del multilateralismo. Siccome la Gran Bretagna non ha presentato più alcuna nomination, la nuova commissione avrà 27 membri, di cui otto vicepresidenti, compreso l’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, lo spagnolo Josep Borrell.
Bogdan Matei, 11.09.2019, 13:46
Prossimamente, il presidente uscente Jean-Claude Juncker e la sua squadra daranno il cambio alla nuova Commissione Europea. La sua presidente eletta, Ursula von der Leyen, ha già presentato a Bruxelles i commissari e la nuova struttura, promettendo di adottare delle misure contro i cambiamenti climatici, consolidare il partenariato con gli Stati Uniti e ridefinire i rapporti con la Cina. La von der Leyen sostiene che la squadra sarà ben equilibrata, agile e moderna, dedicata alle politiche durevoli e sarà guardia del multilateralismo. Siccome la Gran Bretagna non ha presentato più alcuna nomination, la nuova commissione avrà 27 membri, di cui otto vicepresidenti, compreso l’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, lo spagnolo Josep Borrell.
I progetti politici centrali della presidente della Commissione – notano i media del continente – saranno gestiti nei prossimi cinque anni dai vicepresidenti esecutivi: il socialdemocratico olandese Frans Timmermans sarà responsabile per il Patto verde con delega al clima, la liberale danese Margrethe Vestager gestirà il digitale e la concorrenza, mentre il democratico lettone Valdis Dombrovskis le politiche finanziarie. Gli stessi media notano che la decisione di mantenere la commissaria Vestager alla guida dell’offensiva volta a combatterele tendenze monopoliste delle compagnie americane di Silicon Valley attirerà, probabilmente, le critiche della Casa Bianca.
Critiche ha già destato a Bucarest la nomination dell’eurodeputata romena Rovana Plumb a commissario per i Trasporti. Tesserata del PSD da 25 anni, ha ricoperto le cariche di ministro dell’Ambiente, del Lavoro, dei Fondi europei, dell’Istruzione e dei Trasporti e – accusa l’opposizione nel Paese – non ha fatto performance da nessuna parte. Gli avversari del partito governativo esprimono la preoccupazione sull’integrità e la competenza della candidata, ritenendola inidonea a gestire un portafoglio comunitario. Anche i commentatori trovano ironico l’affidamento dei Trasporti ad una commissaria giunta da un Paese che stenta ancora a crearsi una rete coerente di autostrade e che non ha modernizzato da decenni l’infrastruttura ferroviaria.
Ma Rovana Plumb non è l’unica a destare delle polemiche. Basta pensare alla francese Sylvie Goulard, nominata al mercato interno nel giorno in cui la polizia giudiziaria del proprio Paese la ascoltava in un fascicolo relativo ad assunzioni fittizie. Ponendo la questione della migrazione in legame alla protezione del nostro modo di vita europeo, Ursula von der Leyen ha scatenato soprattutto le critiche della sinistra ecologista, che ritiene raccapricciante la denominazione. Secondo le procedure, i commissari nominati saranno ascoltati dalle competenti commissioni dell’Europarlamento, dopo di che la squadra andrà al varo della plenaria. Successivamente, il Consiglio Europeo confermerà ufficialmente la nuova Commissione.