La necessità del dialogo culturale
Nel corso della sua visita pastorale a Venezia, Papa Francesco si è rivolto anche agli artisti nell'ambito della Biennale.
Corina Cristea, 29.04.2024, 11:50
Testando la mobilità e la resistenza dopo i problemi di salute degli ultimi mesi, Papa Francesco è arrivato ieri a Venezia, nel suo primo viaggio di quest’anno. E’ la prima visita del Papa nella città lagunare dalla sua elezione nel 2013 ed è stata, ugualmente, la prima di un Pontefice alla Biennale, la prestigiosa Esposizione Internazionale d’Arte, che riunisce tanti paesi, compresa la Romania, presente con il progetto “What Work Is” di Șerban Savu, curato da Ciprian Mureșan.
Ospitato dal Padiglione nazionale ai Giardini della Biennale e dalla Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il progetto esplora la complessità della relazione tra lavoro e tempo libero. Il tema “Stranieri ovunque” è in forte risonanza con l’opera di Savu, portando in primo piano le difficoltà del lavoro all’estero e il loro impatto sul senso di appartenenza e identità.
Papa Francesco è venuto a Venezia per contraccambiare la visita fatta in Vaticano lo scorso giugno da un folto gruppo di artisti, accolti dal Sommo Pontefice nella Cappella Sistina. Il Papa ha ribadito che “il mondo ha bisogno di artisti” e che gli artisti sono chiamati a creare delle vere “città rifugio”, di risonanza biblica, “per liberare il mondo da antinomie insensate e ormai svuotate”, dietro alle quali c’è sempre “il rifiuto dell’altro”.
“Vi confesso che accanto a voi non mi sento un estraneo: mi sento a casa. E penso che in realtà questo valga per ogni essere umano, perché, a tutti gli effetti, l’arte riveste lo statuto di “città rifugio”, un’entità che disobbedisce al regime di violenza e discriminazione per creare forme di appartenenza umana capaci di riconoscere, includere, proteggere, abbracciare tutti. Tutti, a cominciare dagli ultimi”, ha detto Papa Francesco alla Chiesa della Maddalena, dopo aver incontrato le detenute del carcere femminile della Giudecca.
Successivamante, il Sommo Pontefice si è recato alla Santa Maria della Salute, per incontrare i giovani. “Viviamo immersi in prodotti fatti dall’uomo, che ci fanno perdere lo stupore per la bellezza che ci circonda, eppure il creato ci invita a essere a nostra volta creatori di bellezza. Per favore, non dimenticate questo: essere creatori di bellezza, e fare qualcosa che prima non c’era. Questo è bello!”, ha detto il Papa, esortando i giovani a non essere “professionisti del digitare compulsivo, ma creatori di novità”.
Nell’Omelia alla Santa Messa celebrata a Piazza San Marco, davanti a oltre 10.500 fedeli, Papa Francesco ha rinnovato il suo appello alla pace. Parlando dell’impatto dell’overtourism sull’ambiente, il Sommo Pontefice ha esortato a “cura per la nostra casa comune”.