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La NATO e la sicurezza dell’Europa

Il ritiro degli USA e della Russia dal Trattato sulle forze nucleari intermedie e la situazione in Ucraina hanno dominato la recente riunione dei ministri della Difesa degli stati membri NATO. Per quanto riguarda la situazione di sicurezza in Ucraina e nella regione, i ministri dell’Alleanza hanno ribadito il sostegno all’integrità territoriale del Paese, mentre Kiev è stata incoraggiata a continuare le riforme. Gli alleati hanno analizzato e valutato le conseguenze della trasgressione da parte della Russia del Trattato sulle forze nucleari intermedie. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che il sistema di missili sviluppato dalla Russia rappresenta un rischio significativo per l’Alleanza ed ha chiesto nuovamente che sia osservato il trattato. Tutti e 29 gli alleati concordano che i missili russi sono mobili, difficilmente rintracciabili e possono arrivare nelle città europee, con poca avvertenza.

La NATO e la sicurezza dell’Europa
La NATO e la sicurezza dell’Europa

, 15.02.2019, 15:07

Il ritiro degli USA e della Russia dal Trattato sulle forze nucleari intermedie e la situazione in Ucraina hanno dominato la recente riunione dei ministri della Difesa degli stati membri NATO. Per quanto riguarda la situazione di sicurezza in Ucraina e nella regione, i ministri dell’Alleanza hanno ribadito il sostegno all’integrità territoriale del Paese, mentre Kiev è stata incoraggiata a continuare le riforme. Gli alleati hanno analizzato e valutato le conseguenze della trasgressione da parte della Russia del Trattato sulle forze nucleari intermedie. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che il sistema di missili sviluppato dalla Russia rappresenta un rischio significativo per l’Alleanza ed ha chiesto nuovamente che sia osservato il trattato. Tutti e 29 gli alleati concordano che i missili russi sono mobili, difficilmente rintracciabili e possono arrivare nelle città europee, con poca avvertenza.



A inizio febbraio, gli USA hanno annunciato il loro ritiro dal Trattato sulle forze nucleari intermedie, rimproverando alla Russia lo sviluppo del suo nuovo missile. L’iniziativa è stata seguita da quella della Russia, la quale critica gli impianti antimissile americani in Europa. La NATO insiste sul mantenimento del Trattato INF, ritenuto la pietra angolare della sicurezza europea negli ultimi decenni. Il trattato proibisce missili nucleari con una gittata compresa tra 500 e 5.500 chilometri ed è stato alla base dell’architettura di sicurezza in Europa dalla sua firma nel 1987. “È ovvio — sottolineava l’alto responsabile dell’Alleanza — che un trattato rispettato solo da una delle parti, non ci può garantire la sicurezza. Perciò, gli USA, con il pieno sostegno di tutti gli alleati della NATO, hanno annunciato il loro intento di ritirarsi dal trattato INF. Il processo avrà una durata di sei mesi. Quindi, la Russia, ha ancora una chance di adeguarsi e la invitiamo ad approfittare dell’occasione. La Russia sa cosa deve fare”. Da parte sua, Mosca si dichiara pronta per il dialogo, però rifiuta di distruggere il nuovo missile, capace di trasportare testate nucleari, notano le agenzie di stampa.



Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha annunciato che intende incontrarsi con il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, alla fine della settimana, in Germania, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, per discutere della sorte del trattato. D’altra parte, l’Alleanza sta pianificando il proprio futuro in assenza del Trattato INF e con più missili russi. Lo dichiarava Jens Stoltenberg, ricordando inoltre che Mosca continua a sviluppare missili con i quali ha dotato qualche battaglione. Tuttavia, la NATO non intende sviluppare nuovi missili nucleari con base a terra in Europa, ma deve assicurarsi di disporre di una capacità di difesa efficace. Per rispondere in maniera rapida e decisiva a qualsiasi crisi futura, la NATO lavora al suo piano secondo il quale gli alleati porranno a disposizione 30 navi, 30 battaglioni e 30 squadriglie di aviazione, che siano dispiegati entro 30 giorni dalla messa in allerta.


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