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La Nato e la sicurezza della Romania

Dopo l’adesione alla Nato nel 2004, la Romania si è assunta una serie di impegni nel sostenere gli sforzi di difesa collettiva dell’organizzazione, soprattutto nel nuovo contesto regionale. La decisione della Romania di ospitare sul suo territorio, alla base di Deveselu (nel sud), elementi dello scudo americano antimissile in Europa, ha destato ripetutamente le critiche della Russia, sebbene Mosca abbia ricevuto assicurazioni sia da parte degli esponenti della Nato, che di quelli di Bucarest, che lo scudo sia uno meramente difensivo e non diretto contro la Russia. Ieri, Mosca ha reagito nuovamente, all’annuncio fatto lunedi’ a Bucarest dal comandante capo delle Forze Alleate in Europa, il generale americano Philip Breedlove, sull’intento della Nato di dispiegare tecnica militare pesante da combattimento sul territorio della Romania e di aumentare la sua presenza militare e degli Usa nel nostro Paese. Il portavoce del Ministero degli Esteri russo, Alexander Lukashevich, ha ammonito, in una dichiarazione a Radio Romania, che la Romania dev’essere consapevole “della responsabilità e delle conseguenze” del potenziamento degli effettivi Nato sul suo territorio.

La Nato e la sicurezza della Romania
La Nato e la sicurezza della Romania

, 03.04.2015, 15:18



Il consolidamento delle forze Nato nell’Europa Orientale è un passo senza precedenti, che viola tutti gli accordi esistenti, ha detto Lukashevich, ricordando che l’Alleanza Nord-Atlantica e la Russia hanno deciso di non mobilitare capacità militari eccessive, insistendo sul rispetto del principio della dissuasione reciproca. Lukashevich ha sottolineato che, qualora le informazioni corrispondano alla realtà, la Russia si riserva il diritto di prendere in considerazione questo fattore essenziale nella sua pianificazione militare. Poco tempo prima del monito di Mosca, il Governo di Bucarest ha approvato, giovedi’, un progetto di modifica della Legge sull’ingresso, lo stazionamento e lo svolgimento di operazioni o il transito delle forze armate straniere sul territorio romeno. Con questo progetto, che ha bisogno del via libera del Consiglio Supremo di Difesa, vengono introdotte soluzioni legislative atte a permettere l’implementazione sul territorio della Romania delle misure di riassicurazione e addattamento degli stati Nato alle nuove sfide e minacce e ai nuovi rischi dell’ambiente di sicurezza internazionale, previsti nel Piano di aumento della capacità operativa dell’Alleanza adottato di recente.



In un messaggio su una rete sociale, il premier romeno Victor Ponta ha affermato che l’Esecutivo di Bucarest è molto consapevole che le sue decisioni sono le migliori per la Romania e i suoi partner. Ponta ha precisato che il progetto approvato riguarda, principalmente, l’accesso e lo stazionamento del personale e dell’armamento per i due comandi Nato che funzioneranno in Romania. Dal canto suo, il ministro romeno degli Esteri Bogdan Aurescu, ha dichiarato che la Romania non si sente intimidita dalle minacce della Russia e che la protezione del fianco Est da parte della Nato è conseguenza dellatteggiamento aggressivo della Federazione Russa, che ha occupato illegalmente la Crimea e sostiene i separatisti nellest dellUcraina. Stando al ministro romeno, si tratta di misure di riasscurazione e protezione.



Il contributo della Romania alla difesa dell’Alleanza Nord-Atlantica e alla sicurezza dell’Europa è stata apprezzato, ripetutamente, sia da esponenti della Nato, che degli Usa.


(traduzione di Adina Vasile)

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