La mozione di sfiducia, bocciata
Avviata dal PNL e sostenuta dall’USR e dal PMP, la mozione di sfiducia rimprovera al governo, in primo luogo, il grave deterioramento del clima macroeconomico. L’aumento dell’indice ROBOR, in funzione del quale vengono stabiliti i tassi degli interessi bancari, l’aumento galoppante dell’inflazione, il caos creato dalle modifiche apportate al Codice Fiscale, la mancanza di investimenti nell’infrastruttura, i tentativi di nazionalizzazione delle pensioni private sono state le principali accuse menzionate nella requisitoria redatta dall’Opposizione. I firmatari affermavano inoltre che, come le prime due equipe esecutive PSD-ALDE, Sorin Grindeanu e Mihai Tudose, l’attuale governo è solo apparentemente presieduto dal premier e che la leva di comando sarebbe, infatti, in mano al leader socialdemocratico, Liviu Dragnea, presidente della Camera dei Deputati.
Bogdan Matei, 28.06.2018, 15:35
Il Senatore dell’USR Radu Mihail: “Siamo arrivati oggi a discutere una mozione di sfiducia contro il terzo governo, garantito da Liviu Dragnea, perché il governo Dăncilă minaccia, tramite i suoi ministri, la proprietà privata di sette milioni di contribuenti, per quanto riguarda il II Pilastro delle pensioni. Non esiste alcuna garanzia che il governo Dăncilă non lascerà gli attuali lavoratori senza i soldi della pensione. Dall’inizio dell’anno, quando è stata investita nella carica di primo-ministro, non è riuscita a fare altro che far affondare ancora di più l’economia della Romania, generare panico e sfiducia, cacciare via dal Paese gli investitori stranieri e aggravare ancora di più gli sviluppi economici negativi.”
In replica, il premier ha sostenuto che la mozione di sfiducia contiene affermazioni false, è priva di argomenti ragionevoli e rappresenta un semplice gioco della destra. Viorica Dăncilă: “Non mi aspettavo che l’intera mozione fosse un elenco di informazioni false, la presentazione di una realtà diversa fatta in malafede. Tutto quello che fa il potere è negativo, mentre quello che fate voi è positivo. Vi rifiutate di accettare persino le cose buone più evidenti, che si sono verificate durante questo governo. La prima disinformazione è anche la più grave, quella secondo cui non ci sarebbero più fondi per le pensioni, accompagnata dalla cosiddetta nazionalizzazione del II Pilastro delle pensioni”.
La mozione aveva bisogno di 233 voti favorevoli per passare. Solo 166 deputati e senatori hanno votato “a favore” e quattro “contro”. Durante la votazione, i parlamentari della maggioranza sono rimasti seduti, mentre quelli dell’UDMR, che non fa parte del Governo, ma è legata al Potere tramite un protocollo di collaborazione parlamentare, sono usciti dalla sala. I socialdemocratici si sono congratulati per l’esito ed hanno insistito che la continuazione del mandato del Governo garantirà la stabilità della Romania. I liberali, invece, hanno detto che il risultato del voto riflette la mancanza di responsabilità per il destino del Paese. Voci dall’opposizione extraparlamentare sostengono, dal canto loro, che ci sia bisogno di elezioni legislative anticipate, perché con a capo un Liviu Dragnea i cui problemi con la Giustizia si stanno aggravando, l’attuale maggioranza ha perso la legittimità.