La Moldova, prima delle presidenziali
Valentin Țigău, 08.09.2016, 15:56
La Moldova si prepara per le presidenziali e il primo turno avrà luogo il 30 ottobre. Sono le prime elezioni presidenziali degli ultimi 20 anni, perché dal 2001, il presidente è stato designato dal Parlamento, fatto che ha provocato varie crisi politiche.
Lo scorso marzo, la Corte Costituzionale ha deciso che si ritorni allelezione diretta del presidente. La registrazione delle candidature si può fare fino al 29 settembre, ma i rappresentanti dei più influenti partiti politici si sono già iscritti ufficialmente presso la Commissione Elettorale Centrale di Chişinău. Secondo il Codice Elettorale, tutti i candidati, sostenuti da partiti o indipendenti, devono raccogliere almeno 15.000 firme a loro favore. Stando ai sondaggi, le maggiori chance di vincere le elezioni le avrebbe il leader del Partito dei Socialisti – pro Mosca, Igor Dodon. Lui è seguito dallex ministro dellIstruzione, Maia Sandu, che si è fatta notare per le riforme applicate in questo settore, e dal politico Andrei Năstase, il leader delle ampie proteste dello scorso autunno. I due hanno annunciato che fino alla fine della campagna elettorale, decideranno se sostenere un candidato comune per non disperdere i voti degli elettori pro europei. E quasi certo che nessuno dei candidati avrà la maggioranza dei voti nel primo turno.
Tra le personalità politiche conosciute che si candideranno a queste elezioni, ci sono lex premier, Iurie Leancă, lex portavoce del Parlamento, Marian Lupu e lex presidente ad interim della Moldova, Mihai Ghimpu. I tre fanno parte dellattuale coalizione pro europea al governo. Il partito dei Comunisti potrebbe rifiutare di partecipare allo scrutinio, che ritiene non costituzionale. Stando al leader del partito, Vladimir Voronin, la decisione della Corte Costituzionale relativa al ritorno allelezione diretta del presidente è stata una illegale e un cambiamento del genere si poteva fare solo tramite referendum. Il movimento sociale e politico filorusso Ravnopravie, la cui direzione è stata assunta dal sindaco della città di Orhei, Ilan Shor – il principale sospetto nel caso della scomparsa di un miliardo di dollari dal sistema bancario moldavo, ha designato come candidato Inna Popenco, che non è conosciuta nello spazio pubblico. Nella stessa maniera ha agito anche il sindaco di Bălţi, il controverso politico filorusso Renato Usatîi, il quale ha proposto come candidato da parte del suo partito un giornalista di lingua russa.
Gli analisti politici citati da Radio Chişinău considerano che le presidenziali del prossimo ottobre avranno un carattere geopolitico, così come è successo anche negli ultimi anni. Loro aggiungono che uneventuale cambiamento di direzione, dai democratici pro europei ai socialisti pro russi, non potrebbe portare benefici economici e sociali, tenuto conto anche della situazione di certe regioni, ancora fortemente ancorate nello spazio orientale, come la Crimea, annessa a Mosca. (traduzione di Gabriela Petre)