La Moldova ha bisogno del sostegno e dell’esperienza della Romania
Insediato lo scorso mese, il nuovo capo del Governo moldavo, Maia Sandu, ha effettuato, martedì, a Bucarest, la sua prima visita all’estero. La visita è ancora più rilevante visto che inizialmente aveva detto che sarebbe andata prima a Bruxelles.
Bogdan Matei, 03.07.2019, 13:55
In Moldova, repubblica creata su una parte dei territori romeni orientali annessi all’Unione Sovietica, nel 1940, in seguito ad un ultimatum, vivono ancora oggi tre milioni di persone che parlano il romeno. Un milione è anche in possesso della cittadinanza romena. Quando, il 27 agosto 1991, Chişinău ha proclamato l’indipendenza da Mosca, la Romania è stato il primo Paese del mondo che, nello stesso giorno, ha riconosciuto l’esistenza del nuovo stato confinante. Ulteriormente, per tre decenni, Bucarest è stata la più energica e costante sostenitrice dell’indipendenza, dell’integrità territoriale e delle aspirazioni europee della Moldova.
E ora, ammette la premier Sandu, ha bisogno del sostegno e dell’esperienza della Romania nei settori economico, della pubblica amministrazione e del consolidamento dello stato di diritto. In un intervento telefonico diretto a Radio Romania, ha dichiarato: “Abbiamo parlato di progetti in via di svolgimento. Ci auguriamo molto di avanzare in questi progetti, che si tratti del settore energetico, di quello dell’istruzione, di progetti ambientali e di mutamenti climatici. Siamo stati accolti calorosamente e siamo contenti di poter continuare questa collaborazione e contare sul sostegno della Romania in questa situazione non facile per la Moldova, quando stiamo cercando di ricostruire lo stato, di costruire uno stato di diritto, liberare le istituzioni statali e restituirle ai cittadini.”
La Romania è stata, è e sarà il più costante e dedito sostenitore della Moldova — lo ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis alla premier Sandu. Egli ha promesso che Bucarest sosterrà lo sblocco dell’assistenza finanziaria europea, necessaria per la continuazione delle riforme a Chişinău, ed ha annunciato che: “L’amministrazione presidenziale ha già inoltrato al Governo romeno una proposta relativa alla creazione di un gruppo di esperti dei ministeri rilevanti, che assieme agli esperti designati dal Governo moldavo, individuino con celerità i settori in cui c’è bisogno di assistenza e, in base a questa pratica, saranno avviati progetti concreti.”
La premier moldava si è incontrata a Bucarest anche con la collega Viorica Dăncilă, e con i presidenti delle due camere del Parlamento, Călin Popescu-Tăriceanu e Marcel Ciolacu. La sua visita era stata preceduta, lunedì, da quella del ministro degli Esteri moldavo, Nicolae Popescu, il quale ha affermato che la Moldova è già fermamente e irreversibilmente ancorata allo spazio europeo. “L’anno scorso, il 68% delle esportazioni della Moldova sono andate nell’Unione Europea; oltre il 20% delle esportazioni della Moldova sono arrivate in Romania “ — ha affermato il capo della diplomazia di Chişinău.