La Moldova e le truppe straniere
La Corte Costituzionale della Moldova ha decisio che lo stanziamento sul suo territorio di truppe o basi militari controllate da altri Paesi è incostituzionale. La Corte si è pronunciata a tre anni da una segnalazione inoltrata dai deputati liberali, pro-occidentali, mentre la decisione riguarda la presenza dellesercito russo nella regione separatista della Transnistria. La Corte ha deciso che loccupazione militare russa della regione, nel momento della dichiarazione della neutralità della Moldova, non incide sulla previsione costituzionale che riguarda la neutralità.
Bogdan Matei, 04.05.2017, 15:44
La Corte Costituzionale della Moldova ha decisio che lo stanziamento sul suo territorio di truppe o basi militari controllate da altri Paesi è incostituzionale. La Corte si è pronunciata a tre anni da una segnalazione inoltrata dai deputati liberali, pro-occidentali, mentre la decisione riguarda la presenza dellesercito russo nella regione separatista della Transnistria. La Corte ha deciso che loccupazione militare russa della regione, nel momento della dichiarazione della neutralità della Moldova, non incide sulla previsione costituzionale che riguarda la neutralità.
Daltra parte, in caso di minacce contro lindipendenza nazionale, integrità territoriale o sicurezza dello stato, le autorità moldave sono obbligate ad adottare tutte le misure necessarie, comprese quelle di tipo militare, che gli permettano una difesa efficace – afferma la decisione della Corte. In più, viene previsto il fatto che la decisione di mantenere la neutralità della Moldova, non esclude la cooperazione con altre alleanze militari per consolidare la capacità di difesa del Paese.
Il capo dello stato, il filorusso Igor Dodon, ha criticato la decisione dei giudici costituzionali ed ha affermato che, tramite ladozione di simili decisioni, si piegano davanti ai sostenitori della riunificazione della Moldova con la Romania. Molto preoccupato del concetto di neutralità quando si tratta dei partners occidentali della repubblica, Dodon, investito nella carica da meno di sei mesi, ha proibito per due volte la partecipazione dei militari moldavi alle esercitazioni svolte in Romania. E sempre per due volte, in meno di tre mesi, si è recato a Mosca, dove ha promesso a Vladimir Putin una soluzione al problema della Transnistria tramite la federalizzazione del Paese,
La Transnistria è uscita de facto dal controllo di Chisinau nel 1992, dopo un conflitto armato che ha provocato centinaia di vittime, terminato con lintervento delle truppe di Mosca a favore dei separatisti pro russi. Truppe che anche oggi si trovano sul posto, malgrado gli impegni russi di ritiro sin dal vertice OSCE del 1999.
Consigliere dellex presidente pro-occidentale Nicolae Timofti, lanalista Vlad Turcanu ha dichiarato ai corrispondenti di Radio Romania : “Alla Federazione Russa conviene il fatto che noi manteniamo uno statuto di neutralità, perche loro sono i primi che non rispettano questo statuto, mantenendo le loro truppe, sin dal periodo dellURSS, alla sinistra del Dniestr, e non vorrebbero in alcun caso presenze di altre truppe militari alla destra di questo fiume. Avete visto lo scandalo provocato dai socialisti, sostenitori del Kremlino a Chisinau, dopo la decisione di inaugurare un centro NATO a Chisinau. Anche se non si tratta della presenza di truppe militari, missili o sistemi balistici, carri armati e cosi via. Si tratta solo di una rappresentanza diplomatica.”
Dodon si oppone alla creazione di un ufficio di contatto NATO a Chisinau, parlando di una provocazione, ignorando le spiegazioni degli esponenti dellAlleanza sul fatto che si tratta solo di una struttura diplomatica civile, in cui la maggiorparte dei dipendenti saranno cittadini moldavi.