La modifica delle leggi sulla giustizia, approvata dai deputati
Lo scenario dello scorso dicembre si ripete: la maggioranza di sinistra PSD – ALDE della Camera dei Deputati ha adottato, con celerità, le leggi sulla giustizia modificate, mentre l’opposizione critica la fretta delle pratiche e i cambiamenti operati nella legislazione che regola il sistema giudiziario. L’unica differenza è che nell’elaborazione delle nuove leggi sono state prese in considerazione le recenti decisioni della Corte Costituzionale. Molto probabilmente si ritornerà alla Corte, visti gli intenti che ha dichiarato l’Opposizione, la quale lamenta il fatto di non aver avuto abbastanza tempo a disposizione per fare un’analisi corretta delle proposte di modifica fatte dalla commissione creata ad hoc.
Ştefan Stoica, 21.03.2018, 14:43
Esasperati dal modo in cui la maggioranza impone la propria volontà nel legislativo, i deputati dell’USR hanno occupato lo spazio attorno alla tribuna del Parlamento indossando magliette bianche con la scritta “Senza condannati negli incarichi pubblici!”, un messaggio facile da capire. Il presidente dell’USR, Dan Barna: “Abbiamo indossato queste magliette con la scritta “Senza condannati” per trasmettere il messaggio che, infatti, la società romena grida ormai da più di un anno. Se non avessimo avuto persone con condanne penali nelle cariche pubbliche, oggi probabilmente avremmo discusso di ciò che è veramente importante per la Romania”.
Dal canto suo, il PNL ha rimproverato, nuovamente, ai socialdemocratici di voler politicizzare la giustizia. Il deputato liberale Cătălin Predoiu: “Le leggi sulla giustizia promosse dal PSD sono praticamente un frutto avvelenato della superficialità, dell’ossessione e della paura destata dal funzionamento del sistema giudiziario. Oggi sono stati forzati i regolamenti parlamentari, è iniziato il dibattito nella plenaria della Camera, quando praticamente, nemmeno i rapporti erano stati redatti dalla Commissione. È un simulacro di parlamentarismo”.
Il presidente della Commissione Speciale per le leggi sulla giustizia è il socialdemocratico Florin Iordache, colui che, un anno fa, quando era ministro della giustizia, aveva promosso la controversa ordinanza che depenalizzava parzialmente l’abuso d’ufficio. Da allora, le proteste di piazza contro qualsiasi tentativo di subordinare il sistema giudiziario alla politica sono diventate quasi quotidiane.
In replica alle accuse dell’opposizione, il deputato PSD Florin Iordache ha detto che i deputati non hanno fatto altro che riesaminare e rendere conformi le tre leggi alle osservazioni della CCR, essendo analizzati solo gli articoli dichiarati non costituzionali. Florin Iordache: “Siamo stati accusati permanentemente che cerchiamo di politicizzare la Giustizia. Ma prima di criticare, sarebbe meglio leggere. Per ognuna delle tre decisioni, la Corte Costituzionale precisa chiaramente che le tre modifiche da noi proposte e fatte non ledono in alcun modo l’indipendenza della giustizia e che le modifiche rispettano le decisioni della Commissione di Venezia”.
Tra le più importanti modifiche apportate alle leggi sulla giustizia c’è l’eliminazione del presidente del Paese nella procedura di nomina e revoca della direzione dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, competenze che torneranno al CSM. Secondo un’altra modifica, le cause in corso in cui sono indagati magistrati vengono inoltrate per una soluzione alla recentemente creata Sezione per l’Investigazione dei Reati nella giustizia non appena diventerà operativa.