La macrostabilità economica
Nel 2015, le condizioni macroeconomiche in Romania sono state stabili, sostiene il governatore della Banca Centrale, Mugur Isarescu, stando al quale non è stato necessario che la sua istituzione abbia interventi di portata. L’acceleramento della crescita economica nella seconda metà dello scorso anno è stato sostenuto dall’espansione del consumo privato, sullo sfondo della crescita dei redditi della popolazione, del rinvigorimento dei mutui, della riduzione della tassazione diretta e dell’aumento della fiducia nell’economia, dice Mugur Isarescu. Nonostante i risultati incoraggianti, la Banca Centrale esorta a cautela, in un contesto internazionale fluido, con una tensione in crescita sui mercati.
Florentin Căpitănescu, 08.01.2016, 12:37
Nonostante il fatto che l’economia internazionale e la zona in cui ci troviamo non sono state mica stabili, indirettamente diciamo che questo è il contesto in cui dobbiamo pensare anche il futuro. Esiste la premessa che il leu (la moneta nazionale della Romania – ndr) continui ad essere ristabilito. Infatti, le influenze esterne possono squilibrare la situazione. Maggiori volatilità, movimenti più ampi di capitali ci possono influenzare, come anche fino al presente, e possono creare degli squilibri temporanei sul mercato. Il problema è di non potenziare un simile ambiente esterno instabile, ha detto il governatore.
Su piano interno, egli ha invitato i politici a ricorrere con cautela a crescite di redditi, soprattutto in un anno elettorale, con amministrative e politiche. Il governatore della Banca Centrale ha aggiunto che una crescita dei redditi dei cittadini era inevitabile – un riferimento alla decisione del governo tecnico di Bucarest di aumentare da maggio il salario minimo – però ha criticato le misure concomitanti di rilassamento fiscale, come la riduzione dell’IVA e dell’imposta sui dividendi.
Io credo che in Romania, nelle condizioni dell’approfondimento dell’integrazione, della libertà di movimento della manodopera, la crescita salariale è inevitabile. Per questo motivo, e siccome vediamo questo incremento salariale come una cosa che nessun governo potrà evitare se non a grandi rischi, sia politici che sociali, ma anche economici, abbiamo considerato che il rilassamento fiscale è esagerato e non molto prudente, ha detto il governatore.
D’altra parte, la Banca Centrale ha deciso di mantenere l’interesse-chiave all’1,75% all’anno e ridurre al 12% il tasso della riserva minima obbligatoria applicabile ai passivi in valuta delle istituzioni di credito. Le due misure – considerano gli analisti economici – erano attese, e non avranno un impatto notevole sui mutui, grazie all’abbondanza di liquidità sul mercato.