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La legislazione sulla giustizia, all’esame

La giustizia è diventata, nell’anno e mezzo trascorso dalle elezioni politiche, il ritornello del governo di sinistra PSD — ALDE. Le leggi sulla giustizia, il codice penale e quello di procedura penale, sono entrati tutti man mano in un processo di rielaborazione. Un processo obbligatorio, visto che la legislazione in questo settore andrebbe fatta concordare con le decisioni della Corte Costituzionale e migliorata in modo da eliminare gli abusi nell’atto di giustizia, affermano, ripetutamente, i rappresentanti della coalizione. L’opposizione liberale e conservatrice lamenta, però, il modo quasi discrezionale in cui la maggioranza PSD — ALDE impone la propria volontà politica e cambia la legislazione in materia. L’opposizione, le cui critiche si aggiungono a quelle formulate da varie associazioni dei magistrati e da istituzioni internazionali, percepisce questo ampio processo legislativo come un attacco, quasi palese, contro l’indipendenza della giustizia e come un tentativo di minare l’attività della DNA, il principale strumento di lotta alla corruzione.

La legislazione sulla giustizia, all’esame
La legislazione sulla giustizia, all’esame

, 14.05.2018, 14:26

La giustizia è diventata, nell’anno e mezzo trascorso dalle elezioni politiche, il ritornello del governo di sinistra PSD — ALDE. Le leggi sulla giustizia, il codice penale e quello di procedura penale, sono entrati tutti man mano in un processo di rielaborazione. Un processo obbligatorio, visto che la legislazione in questo settore andrebbe fatta concordare con le decisioni della Corte Costituzionale e migliorata in modo da eliminare gli abusi nell’atto di giustizia, affermano, ripetutamente, i rappresentanti della coalizione. L’opposizione liberale e conservatrice lamenta, però, il modo quasi discrezionale in cui la maggioranza PSD — ALDE impone la propria volontà politica e cambia la legislazione in materia. L’opposizione, le cui critiche si aggiungono a quelle formulate da varie associazioni dei magistrati e da istituzioni internazionali, percepisce questo ampio processo legislativo come un attacco, quasi palese, contro l’indipendenza della giustizia e come un tentativo di minare l’attività della DNA, il principale strumento di lotta alla corruzione.



Il presidente Klaus Iohannis, un costante critico della coalizione al potere, ha già annunciato di mandare indietro alla Corte Costituzionale le leggi sulla Giustizia, che riguardano lo statuto dei giudici e dei procuratori, l’organizzazione giudiziaria e il Consiglio Superiore della Magistratura. Alla Camera dei Deputati è arrivata adesso, per un ulteriore esame, dopo una precedente segnalazione, la legge sullo statuto dei magistrati. La CCR ha dichiarato l’atto normativo non conforme alla costituzione, mentre la commissione parlamentare speciale presieduta dal socialdemocratico Florin Iordache ha fatto alcune modifiche, tra cui anche la ridefinizione dell’errore giudiziario. Così, la maggioranza PSD – ALDE ha deciso che esiste un errore giudiziario se, nell’ambito del processo, è stata disposta l’effettuazione di atti processuali che trasgrediscono in modo flagrante le disposizioni legali oppure quando è stata pronunciata una sentenza definitiva che trasgredisce chiaramente la legge.



L’opposizione ha criticato la maggioranza per la mancanza di una definizione chiara ed ha annunciato che prende in calcolo l’invio di una nuova segnalazione alla Corte. La senatrice PNL, Alina Gorghiu: Ho dei seri dubbi che l’errore giudiziario sia regolamentato secondo gli standard imposti dalla Commissione di Venezia, per cui ovviamente segnaleremo nuovamente la situazione alla Corte Costituzionale. Non solo per far arrabbiare il signor Dragnea (n.red. il leader del PSD, Liviu Dragnea), anche se non mi dà fastidio neanche questo, ma perché noi consideriamo che il sistema giudiziario meriti delle leggi migliori”.



In replica, Florin Iordache ha affermato che, con la nuova definizione, vengono rispettate le osservazioni della CCR e sono regolamentate meglio le responsabilità dei magistrati. Florin Iordache: L’abbiamo detto sin dall’inizio, desideriamo che i magistrati siano tenuti responsabili in caso di malafede o grave negligenza, ma in ugual misura vogliamo avere un’ottima definizione dell’errore, di modo che non ci siano azioni contro un magistrato in qualsiasi momento, ma solo allorquando esiste un errore giudiziario. Diversamente dai colleghi all’opposizione, noi abbiamo proposto dei testi, siamo stati costruttivi e abbiamo proposto qualcosa per il dibattito”.



Nell’agenda del Parlamento ci sono pure le proposte di modifica del Codice Penale. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha già informato, i tribunali e le procure che non sosterrà l’introduzione nel Codice penale dei reati di “malafede” e “grave negligenza” o di altre incriminazioni atte a incidere sull’indipendenza della giustizia.

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