La legge sull’Istruzione, opinioni diverse
Chi sognava una coabitazione tranquilla tra il presidente di destra e il Governo di sinistra di Bucarest ha visto fallire queste speranze anche nel 2018. E, dato che il 2019 è un anno elettorale, in cui ci saranno sia elezioni europee, che soprattutto presidenziali, nessuno si illude che le ostilità cesseranno. Anzi, un primo scontro tra i Palazzi è avvenuto nei primi giorni del Nuovo Anno. Il consigliere di stato Ligia Deca ha spiegato, giovedì, a nome di Klaus Iohannis, perché il presidente ha deciso di rinviare al riesame del Parlamento – secondo una pratica già ricorrente – le modifiche legislative che prevedono la diminuzione del numero di ore nellinsegnamento preuniversitario. In base a queste modifiche, il numero di ore assegnate alle discipline nei piani-quadro dovrebbe essere, in media, di 20 alla settimana nella scuola primaria, di 25 al ginnasio e di 30 al liceo.
Roxana Vasile, 04.01.2019, 12:21
Stando al consigliere Ligia Deca, la normativa, adottata senza alcunanalisi dimpatto, rischia di avere effetti negativi per la comunità scolastica. Lei ha parlato della diminuzione del numero di ore, un processo fatto in fretta, senza pensarci troppo, ma anche della mancanza di una strategia e di una visione a medio e lungo termine in questo settore fondamentale per il futuro della Romania. Ligia Deca: “La diminuzione del numero di ore determinerà, molto probabilmente, una nuova ondata di licenziamenti nel sistema distruzione. Più esattamente, il disegno di legge modifica larticolo 66 della Legge sullIstruzione Nazionale, senza valutare limpatto sul personale. In più, la legge non include disposizioni finali che chiariscano il momento in cui inizia lapplicazione delle modifiche apportate allarticolo 66 della Legge sullIstruzione Nazionale.
In risposta alle critiche, la ministra dellIstruzione, Ecaterina Andronescu, ha dichiarato che è un diritto del presidente chiedere che la legge sia riesaminata. Ha precisato pure che esiste un ordine del ministro della Sanità che raccomanda il numero di ore e, quando è stata redatta la legge sullIstruzione, è stato preso in considerazione il limite massimo, non quello minimo. Listruzione è, da anni, oggetto di tentativi di riforma più o meno riusciti da parte di tutti i ministri che si sono succeduti.
Nel 2014, quando è diventato presidente, Klaus Iohannis stesso, da professore, aveva promesso una strategia: “La Romania istruita. È stata messa in dibattito pubblico alla fine dellanno scorso, cioè solo dopo quattro anni di mandato, non prima di essere oggetto di critiche. È talmente vaga, che non produrrà alcuna soluzione concreta – hanno detto i critici, stando ai quali detta strategia sarà utilizzata, nel 2019, come tema elettorale, e quindi sarà estremamente politicizzata. La Romania sta attraversando un contesto piuttosto pieno di rumori, che di soluzioni – hanno concluso i critici, che caratterizzano, infatti, lambiente politico-sociale ogni volta che ci siano stati tentativi di cambiamento per il meglio dellIstruzione, spesso destinati a fallire.