La legge sulla retribuzione unitaria, al Parlamento
A qualche settimana dai negoziati dei sindacati con il ministro del Lavoro, Lia Olguţa Vasilescu, la bozza della legge sulla retribuzione unitaria dei pubblici dipendenti arriva al Parlamento di Bucarest dove seguiranno i dibattiti e l’adozione. Atteso con interesse da molti romeni, il documento prevede l’aumento degli stipendi, nei prossimi cinque anni, in media di oltre il 50%, mentre in tutto gli aumenti ammonteranno a 32 miliardi di lei (più di 7 miliardi di euro).
Leyla Cheamil, 10.04.2017, 14:01
A qualche settimana dai negoziati dei sindacati con il ministro del Lavoro, Lia Olguţa Vasilescu, la bozza della legge sulla retribuzione unitaria dei pubblici dipendenti arriva al Parlamento di Bucarest dove seguiranno i dibattiti e l’adozione. Atteso con interesse da molti romeni, il documento prevede l’aumento degli stipendi, nei prossimi cinque anni, in media di oltre il 50%, mentre in tutto gli aumenti ammonteranno a 32 miliardi di lei (più di 7 miliardi di euro).
Il premier Sorin Grindeanu ha annunciato che i colloqui con i sindacati e con le istituzioni abilitate continueranno però nel Parlamento, per accorciare i tempi in vista dell’adozione della legge quanto prima: L’importanza di questa legge e la scadenza che ci siamo assunti nel programma di governo, cioè la fine del secondo trimestre, ci ha determinati a prendere la decisione di inoltrare il progetto al Parlamento.
Il documento, che dovrebbe entrare in vigore dal 1 luglio, riguarda tutte le istituzioni pubbliche, tranne la Banca Centrale della Romania e l’Autorità di Vigilanza Finanziaria.
Il ministro del Lavoro, Lia Olguţa Vasilescu, ha precisato che i primi aumenti salariali applicati saranno quelli del personale militare e dei poliziotti: L’indennità di funzione del personale militare aumenterà del 20%. L’indennità di mansione dei poliziotti aumenterà del 5%. A cominciare dal 1 gennaio 2018, saranno applicate le seguenti crescite salariali: i medici e le infermiere beneficeranno dell’intero aumento. Gli stipendi di base del personale didattico aumenterà del 50% rispetto a dicembre 2017. Gli stipendi di base del personale pagato da fondi pubblici, delle istituzioni e delle autorità dell’amministrazione locale, cominceranno ad essere concessi dal 1 gennaio 2018.
Alcuni sindacati contestano il disegno della legge sulla retribuzione unitaria dei pubblici dipendenti. La Federazione dei Sindacati Nazionali dei Poliziotti e del Personale Contrattuale del Ministero dell’Interno ha chiesto le dimissioni del ministro del Lavoro, dopo che il ministro ha annunciato che gli stipendi dei poliziotti aumenteranno di solo il 5%, mentre l’indennità di funzione dei militari aumenterà del 20%. I sindacalisti hanno affermato che il disegno di legge reso pubblico dal ministro del Lavoro desta scontentezza, confusione e tensione tra i poliziotti, che si sentono discriminati e chiedono che anche il loro lavoro sia apprezzato in ugual misura. Il maggiore stipendio nel settore pubblico sarà quello del presidente: pari a 12 stipendi minimi. Diminuiranno invece i salari degli altri dignitari, e aumenteranno quelli dei parlamentari, dei giudici e dei procuratori. (tr. G.P.)