La Gran Bretagna – essere o non essere membro dell’UE
Bogdan Matei, 22.06.2016, 16:47
Gli ultimi sondaggi sugli intenti di
voto, resi pubblici in Gran Bretagna poco prima del referendum di domani, confermano
il leggero vantaggio del 3 fino a 7%, dei pro-europei. Analisti di spicco
ribadiscono, dal canto loro, la convinzione che il referendum confermerà il
mantenimento dello statuto di membro UE.
L’inviato di Radio Romania a Londra cita
uno di loro, che insiste sulla frammentazione, anche per allineamenti
regionali, della società britannica. Gli esiti del referendum, è del parere
l’esperta Joan Hoey, del gruppo di analisi Economist Intelligence Unit, saranno
determinati dal voto in Inghilterra e Galles, le due province che sostengono
nella maggioranza la Brexit, mentre la Scozia e l’Irlanda del Nord sono ancora
fortemente legate all’UE.
Il capo della diplomazia di Londra,
Philip Hammond, ha ammonito i suoi compatriotti che la loro decisione è
irreversibile. Se decideremo di uscire, non ci sarà più una via di
ritorno, non potremo mai più aderire nuovamente all’UE. E’ nell’interesse della
Gran Bretagna restarci – ha detto Hammond.
Come dappertutto in Europa, il
referendum britannico desta intensa preoccupazione anche in Romania. Il
presidente Klaus Iohannis afferma che l’Unione è più forte con la Gran
Bretagna e la Gran Bretagna ha bisogno dell’Unione Europea e, sollevato
dagli ultimi sondaggi, si dichiara ottimista.
Anche il presidente del Senato, Călin
Popescu-Tăriceanu, auspica che la Gran Bretagna, che lui definisce una potenza
economica, democratica e militare, resti nell’Unione. Egli considera che il
partenariato economico tra i due Paesi non sarà perturbato, però ammonisce che
il Governo di Bucarest dovrebbe valutare urgentemente l’impatto di un eventuale
Brexit sui romeni che lavorano in Gran Bretagna.
Restate accanto a noi, insieme
faremo fronte alla sfide del futuro! – ha chiesto ai britannici anche il
presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, citato dalla corrispondente di Radio
Romania a Bruxelles. Tusk insiste sul ruolo geopolitico importante della Gran
Bretagna, senza la quale non solo l’Europa, ma l’intera comunità transatlantica
sarà indebolita. Egli ammette però che, a prescindere dagli esiti del
referendum, il futuro dell’Europa dovrà essere attentamente rianalizzato.
Sarebbe una stupidaggine ignorare un simile segnale d’allarme. Ci sono
anche altre insoddifazioni nell’Unione. – ha concluso il presidente del
Consiglio Europeo.