La Gran Bretagna e la sicurezza al Mar Nero
La sicurezza nella zona del Mar Nero – regione dominata negli ultimi anni da una dinamica imposta soprattutto dalle azioni militari della Russia – resta una priorità dichiarata della Nato, e la Romania, membro di questalleanza dal 2004, non può essere che fortemente implicata nel processo di difesa della sicurezza, grazie alla sua posizione geostrategica.
Corina Cristea, 28.03.2017, 16:04
La sicurezza nella zona del Mar Nero – regione dominata negli ultimi anni da una dinamica imposta soprattutto dalle azioni militari della Russia – resta una priorità dichiarata della Nato, e la Romania, membro di questalleanza dal 2004, non può essere che fortemente implicata nel processo di difesa della sicurezza, grazie alla sua posizione geostrategica.
“Il Mar Nero è un ponte che unisce due continenti. È importante dal punto di vista strategico e fortemente disputato. Per la NATO, avere una forte presenza nella regione è, forse, più importante che mai” – spiegava lAlleanza la sua posizione rispetto a questa zona, sulla sua pagina ufficiale di Facebook, un anno fa, ricordando il contesto teso e provocatorio, segnato da squilibri di sicurezza e da minacce ibride. Sempre in quella occasione, Bucarest si assumeva uniniziativa strategica audace – un progetto che riguardava il dispiegamento di una flotta dellAlleanza al Mar Nero.
“Lobiettivo sarà uno di difesa e deterrenza. Si tratta di un complemento normale di una presenza terrestre alleata, che concepiamo come parte della posizione di difesa e deterrenza, spiegava lallora ministro romeno della Difesa, Mihnea Motoc. Solo la Romania, la Turchia e la Bulgaria, tutti Paesi membri della Nato, e tutti rivieraschi al Mar Nero, potrebbero rendere questa flotta, nel contesto in cui la Convenzione di Montreux stipula che una nave militare straniera non può stazionare per più di 21 giorni nelle acque del Mar Nero.
Al di là di questa iniziativa, la Romania è fortemente implicata in numerose esercitazioni militari, che ammontano a centinaia e sono in continua crescita, e che sono volte allaumento dellinteroperatività. Una simile esercitazione è anche quella romeno-americana di questo mese di Capo Midia, cui partecipano 1200 militari. Le truppe hanno avuto interventi terrestri, navali ed aerei per liberare la base militare nel sud-est della Romania, che, secondo lo scenario dellesercitazione, era stata attaccata da gruppi paramilitari. Nella categoria delle misure di aumento della sicurezza della zona rientra anche la decisione della Gran Bretagna di inviare in Romania 4 aerei militari Typhoon per missioni di polizia aerea sul fianco sud dellAlleanza Nord-Atlantica. Gli aerei multiruolo saranno dislocati presso la Base Militare di Mihail Kogălniceanu, a partire da maggio, per 4 mesi. Lo ha reso noto il ministro britannico della Difesa, Michael Fallon. I britannici lavoreranno assieme ai piloti militari romeni per garantire la sicurezza aerea sopra il Mar Nero. (traduzione di Adina Vasile)