La giustizia in Romania, dibattito al Parlamento Europeo
Le accese vertenze nazionali sul tema della modifica delle Leggi sulla Giustizia in Romania hanno superato i confini del Paese mercoledì, quando, a Strasburgo, nel Parlamento Europeo, si è svolto un dibattito su questo tema. Dichiarandosi convinto che esiste una disinformazione a livello europeo in merito ai rispettivi atti normativi, un giorno prima, il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, aveva presentato al vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, il percorso e il loro stato attuale: “Con il signor Timmermans ho parlato 70 minuti, anziché 30. È stato un colloquio relativo alle leggi sulla Giustizia. Ripeto quello che vi ho già detto molte, molte volte: ognuno si deve manifestare nei limiti delle proprie competenze.” Ulteriormente, dopo il dibattito nella plenaria del Parlamento di Strasburgo alla presenza del commissario per la Giustizia, Věra Jourová, lo stesso Tudorel Toader ha definito i colloqui politicizzati ed ha promesso che farà un inventario delle cose che non sono vere.
Roxana Vasile, 08.02.2018, 12:41
Dal gruppo contrario alle leggi sulla Giustizia, ma anche anti-PSD — il partito al potere in Romania, l’eurodeputato PPE Traian Ungureanu ha sottolineato: “Il PSD ha vinto le elezioni dopo aver promesso soldi … prosperità … mari e monti … La prima decisione del Governo: modificare leggi per i reati di cui sono accusati, in vari fascicoli, i suoi leader. L’abuso d’ufficio è stato cancellato, mentre il tetto minimo dal quale comincia il reato di defraudazione è stato aumentato. Le modifiche apportate dal PSD alle Leggi sulla Giustizia fanno dei procuratori inquirenti dipendenti dai capi e sottopongono le inchieste ad un nuovo organo di controllo.”
Dal canto suo, Cristian Preda, sempre dal PPE, ha precisato: “Quando Jean-Claude Junker e Frans Timmermans hanno chiesto al Governo romeno di consultare la Commissione di Venezia, chi è stato il primo a dire che non c’è bisogno? Proprio Tudorel Toader, membro di questa Commissione.”
Dal gruppo di coloro che sostengono la necessità della modifica delle Leggi sulla Giustizia, ha espresso un’opinione anche Norica Nicolai, del gruppo ALDE: “La presunzione d’innocenza, i diritti e le libertà nel processo penale non sono forse garanzie procedurali tutelate dall’Unione Europea? Che cosa ha fatto, commissario, quando centinaia di persone sono state mandate abusivamente in carcere e poi assolte? Cosa ha fatto, commissario, quando moltissimi cittadini sono stati intercettati illegalmente? Quando servizi di informazioni senza competenze nel processo penale sono stati coinvolti in questo?”
Invece l’eurodeputato ALDE Mircea Diaconu è preoccupato per lo stato di diritto in Romania: “Secondo la nostra Costituzione, è il Parlamento che può rimediare questi problemi. Non deve chiedere l’approvazione di nessuno e può essere censurato solo dalla Corte Costituzionale, che funziona. Per il resto, secondo me, non c’è niente da discutere. Mi fermerei qui, ma se ho ancora quale altro secondo, direi che desidero l’indipendenza della giustizia, ma soprattutto della Romania.”
Nelle conclusioni del dibattito, il commissario Věra Jourová ha ribadito il consiglio della Commissione Europea che il Parlamento romeno apra i dibattiti sulle modifiche delle Leggi sulla Giustizia in conformità con le raccomandazioni dell’Unione e ottenga un consenso in merito.