La Giornata dell’Ascoltatore a Radio Romania Internazionale
Il 3 novembre, Radio Romania Internazionale celebra la Giornata dellAscoltatore. Il tema proposto per ledizione 2019 riguarda il ruolo attuale delle radio internazionali, nel 30/o anniversario della caduta della Cortina di ferro. Fino al 1989 le radio dellest europeo avevano promosso la propaganda contro gli stati occidentali, e le emittenti occidentali quella contro gli stati comunisti. Dopo il 1989, le radio internazionali dellest hanno cominciato a promuovere il proprio Paese, a presentare le posizioni dei rispettivi stati su varie questioni oppure sono diventate un mezzo di esportazione dei valori democratici.
Numerosi i contributi inviati a Radio Romania Internazionale dai suoi ascoltatori e utenti Internet dellintero mondo, cui ringraziamo tantissimo. Uno speciale ringraziamento va agli amici dallItalia che hanno voluto condividere con noi questa bella giornata, celebrata sempre in prossimità del 1 novembre, data alla quale, nel 1928, Radio Romania – lallora Società di Diffusione Radiotelefonica – mandava in onda il suo primo “Qui Radio Bucarest”, per la voce del suo primo presidente, Dragomir Hurmuzescu. Riportiamo laudio dei messaggi trasmessi dagli amici di Italradio – lOsservatorio della Radiofonia Internazionale in lingua italiana: il segretario generale Luigi Cobisi e il coordinatore scientifico, Paolo Morandotti.
“La vostra radio è al passo con i tempi, il sito internet è chiaro e fruibile e gli argomenti vari, peccato che in onde corte la durata e lorario delle trasmissioni sia un po limitato, mi aspetto che si incentivino sempre più le occasioni di scambio con ascoltatori della radio e che lo spirito europeo sia sempre più condiviso”, ci ha scritto Antonella Monti. Mentre Stefano Citterio ha ricordato come ascoltava Radio Bucarest nei giorni immediatamente precedenti la caduta del regime. “Eravamo prima di Natale, e restavo incollato ad ascoltare la radio romena anche in altre lingue. Vivevo una rivoluzione in diretta, e in quei frangenti la radio rappresentava, ancor più della tv, un contatto vivo e diretto con la realtà romena. Anche oggi ascolto le radio dellest, lo faccio con le tecnologie più moderne, con le app che permettono un ascolto più completo e perfetto, pur se la gioia di captare segnali lontani e spesso non chiari aveva un certo fascino”, dice Stefano Citterio.
“Con il crollo del comunismo nel 1989, le radio hanno cambiato pelle, per dire, promulgando i valori democratici e lidentità. Mi ricordo ancora la prima volta che ho ascoltato Radio Romania: una radio sempre nuova, con dei palinsesti eccellenti, giornalisti preparati e servizi stupendi. Per chi ascolta da fuori, è un occhio dentro la Romania, la cultura, la musica, la lingua, i costumi, il territorio. I concorsi che sono davvero interessanti, insomma Radio Romania promuove la Romania allestero, anche con il sito che completa il tutto. Il mio augurio è che per molti anni ancora possiamo ascoltare ancora Radio Romania, divulgatrice di liberta e democrazia!”, scrive Adrian Micallef da Malta.
Mentre Michele DAmico ricorda di aver inviato il suo primo rapporto di ascolto a Radio Bucarest a ottobre 1979, quindi 40 anni fa. “Negli anni seguenti, tra alti e bassi, non mancai di far pervenire alla redazione italiana i miei rapporti di ascolto. Tutto cambiò allimprovviso alla fine degli anni 80, quando il granitico impero comunista si sgretolò di colpo e la cortina di ferro si dissolse, rendendo la propaganda sulle onde corte una pratica di fatto superflua. Ciononostante, Radio Bucarest (poi Radio Romania Internazionale) restò un punto di riferimento tra le emittenti straniere in lingua italiana. Cosa mi aspetto da una radio internazionale ? Contenuti interessanti, direi: notizie locali o curiose, il punto di vista del Paese sulle principali questioni internazionali, un rapporto “personale” con gli ascoltatori. Anche la musica tradizionale sarebbe un buon attrattore”, scrive Michele DAmico.
“Ho iniziato ad ascoltare le emittenti internazionali proprio in quegli anni da voi menzionati; già fin dai primi momenti sono però stato attratto più dal fascino dello scoprire stili di vita e cultura di Paesi lontani, che dalla propaganda politica”, ricorda, a sua volta, Giovanni Alotto. “Posso dire che a quei tempi, in cui non cerano tutte le possibilità attuali, le emittenti internazionali rappresentavano uninvidiabile possibilità di divulgazione, di portata mondiale; oggi non è più così, linformazione abbonda, al punto che si fa fatica a scegliere ma, a mio avviso, le emittenti che hanno smesso di farlo potrebbero comunque ripristinare e mantenere almeno una frequenza, con qualche ora di trasmissione settimanale “multilingue”, proprio per proseguire una tradizione di fruizione semplice dellinformazione. Inoltre, svincolate dalle necessità politiche di quegli anni, potrebbero dedicare il tempo a notiziari e servizi su di loro e sugli avvenimenti mondiali, proprio come… fate voi di Radio Romania”, aggiunge Giovanni Alotto.
“Ascolto i programmi di Radio Romania Internazionale in lingua italiana e spesso anche in lingua inglese per aumentare la mia conoscenze della lingua”, spiega il nostro amico Massimo Lombardo. “La vostra attività rende sempre molto “viva” la vostra emittente, che riesce in ogni caso a dare il vero senso della radio. In effetti la mia opinione è che le radio internazionali siano un grande mezzo per diffondere la libertà e soprattutto le idee diverse e le diverse visioni della realtà”, aggiunge Massimo Lombardo, sottolineando che “la radio è, da sempre, un riferimento per chi ha bisogno di informazioni, di aiuto o semplicemente di conoscere una parte del mondo seduti in casa propria”, aggiunge Massimo, da sempre sostenitore delle stazioni broadcasting in onde corte, “perchè le ritengo un sistema insostituibile di comunicazione “reale”. Da questo nasce il piacere anche di offrire collaborazione alle emittenti, fornendo i rapporti di ricezione ed ottenendone la conferma. Ricevere via posta una cartolina da una radio è sempre una grande emozione e, in unepoca in cui si comunica via social o via mail, quel pezzo di cartoncino ha sempre un potere magico che ogni giorno ci spinge a controllare con speranza la cassetta della posta. Da sempre la radio è stata quellinvisibile filo che lega le persone e le idee di ogni parte del mondo e credo che con iniziative come le vostre, siano sempre più le persone interessate allascolto, a conoscere le altre nazioni, le altre culture e i diversi punti di vista sui fatti di ogni giorno”, aggiunge ancora Massimo Lombardo.
Radio Romania Internazionale vi ringrazia di cuore, carissimi amici, per i vostri bellissimi contributi, che vanno in onda oggi, 3 novembre, nelledizione speciale del “Corriere degli ascoltatori”, nei programmi delle 16, 18 e 20 (ora italiana), sui 5955 kHz (alle 20 in DRM). Vivissimi ringraziamenti e tanti auguri a tutti voi! Buona Giornata dellAscoltatore a Radio Romania Internazionale!
Eugen Cojocariu, 03.11.2019, 16:23
Il 3 novembre, Radio Romania Internazionale celebra la Giornata dellAscoltatore. Il tema proposto per ledizione 2019 riguarda il ruolo attuale delle radio internazionali, nel 30/o anniversario della caduta della Cortina di ferro. Fino al 1989 le radio dellest europeo avevano promosso la propaganda contro gli stati occidentali, e le emittenti occidentali quella contro gli stati comunisti. Dopo il 1989, le radio internazionali dellest hanno cominciato a promuovere il proprio Paese, a presentare le posizioni dei rispettivi stati su varie questioni oppure sono diventate un mezzo di esportazione dei valori democratici.
Numerosi i contributi inviati a Radio Romania Internazionale dai suoi ascoltatori e utenti Internet dellintero mondo, cui ringraziamo tantissimo. Uno speciale ringraziamento va agli amici dallItalia che hanno voluto condividere con noi questa bella giornata, celebrata sempre in prossimità del 1 novembre, data alla quale, nel 1928, Radio Romania – lallora Società di Diffusione Radiotelefonica – mandava in onda il suo primo “Qui Radio Bucarest”, per la voce del suo primo presidente, Dragomir Hurmuzescu. Riportiamo laudio dei messaggi trasmessi dagli amici di Italradio – lOsservatorio della Radiofonia Internazionale in lingua italiana: il segretario generale Luigi Cobisi e il coordinatore scientifico, Paolo Morandotti.
“La vostra radio è al passo con i tempi, il sito internet è chiaro e fruibile e gli argomenti vari, peccato che in onde corte la durata e lorario delle trasmissioni sia un po limitato, mi aspetto che si incentivino sempre più le occasioni di scambio con ascoltatori della radio e che lo spirito europeo sia sempre più condiviso”, ci ha scritto Antonella Monti. Mentre Stefano Citterio ha ricordato come ascoltava Radio Bucarest nei giorni immediatamente precedenti la caduta del regime. “Eravamo prima di Natale, e restavo incollato ad ascoltare la radio romena anche in altre lingue. Vivevo una rivoluzione in diretta, e in quei frangenti la radio rappresentava, ancor più della tv, un contatto vivo e diretto con la realtà romena. Anche oggi ascolto le radio dellest, lo faccio con le tecnologie più moderne, con le app che permettono un ascolto più completo e perfetto, pur se la gioia di captare segnali lontani e spesso non chiari aveva un certo fascino”, dice Stefano Citterio.
“Con il crollo del comunismo nel 1989, le radio hanno cambiato pelle, per dire, promulgando i valori democratici e lidentità. Mi ricordo ancora la prima volta che ho ascoltato Radio Romania: una radio sempre nuova, con dei palinsesti eccellenti, giornalisti preparati e servizi stupendi. Per chi ascolta da fuori, è un occhio dentro la Romania, la cultura, la musica, la lingua, i costumi, il territorio. I concorsi che sono davvero interessanti, insomma Radio Romania promuove la Romania allestero, anche con il sito che completa il tutto. Il mio augurio è che per molti anni ancora possiamo ascoltare ancora Radio Romania, divulgatrice di liberta e democrazia!”, scrive Adrian Micallef da Malta.
Mentre Michele DAmico ricorda di aver inviato il suo primo rapporto di ascolto a Radio Bucarest a ottobre 1979, quindi 40 anni fa. “Negli anni seguenti, tra alti e bassi, non mancai di far pervenire alla redazione italiana i miei rapporti di ascolto. Tutto cambiò allimprovviso alla fine degli anni 80, quando il granitico impero comunista si sgretolò di colpo e la cortina di ferro si dissolse, rendendo la propaganda sulle onde corte una pratica di fatto superflua. Ciononostante, Radio Bucarest (poi Radio Romania Internazionale) restò un punto di riferimento tra le emittenti straniere in lingua italiana. Cosa mi aspetto da una radio internazionale ? Contenuti interessanti, direi: notizie locali o curiose, il punto di vista del Paese sulle principali questioni internazionali, un rapporto “personale” con gli ascoltatori. Anche la musica tradizionale sarebbe un buon attrattore”, scrive Michele DAmico.
“Ho iniziato ad ascoltare le emittenti internazionali proprio in quegli anni da voi menzionati; già fin dai primi momenti sono però stato attratto più dal fascino dello scoprire stili di vita e cultura di Paesi lontani, che dalla propaganda politica”, ricorda, a sua volta, Giovanni Alotto. “Posso dire che a quei tempi, in cui non cerano tutte le possibilità attuali, le emittenti internazionali rappresentavano uninvidiabile possibilità di divulgazione, di portata mondiale; oggi non è più così, linformazione abbonda, al punto che si fa fatica a scegliere ma, a mio avviso, le emittenti che hanno smesso di farlo potrebbero comunque ripristinare e mantenere almeno una frequenza, con qualche ora di trasmissione settimanale “multilingue”, proprio per proseguire una tradizione di fruizione semplice dellinformazione. Inoltre, svincolate dalle necessità politiche di quegli anni, potrebbero dedicare il tempo a notiziari e servizi su di loro e sugli avvenimenti mondiali, proprio come… fate voi di Radio Romania”, aggiunge Giovanni Alotto.
“Ascolto i programmi di Radio Romania Internazionale in lingua italiana e spesso anche in lingua inglese per aumentare la mia conoscenze della lingua”, spiega il nostro amico Massimo Lombardo. “La vostra attività rende sempre molto “viva” la vostra emittente, che riesce in ogni caso a dare il vero senso della radio. In effetti la mia opinione è che le radio internazionali siano un grande mezzo per diffondere la libertà e soprattutto le idee diverse e le diverse visioni della realtà”, aggiunge Massimo Lombardo, sottolineando che “la radio è, da sempre, un riferimento per chi ha bisogno di informazioni, di aiuto o semplicemente di conoscere una parte del mondo seduti in casa propria”, aggiunge Massimo, da sempre sostenitore delle stazioni broadcasting in onde corte, “perchè le ritengo un sistema insostituibile di comunicazione “reale”. Da questo nasce il piacere anche di offrire collaborazione alle emittenti, fornendo i rapporti di ricezione ed ottenendone la conferma. Ricevere via posta una cartolina da una radio è sempre una grande emozione e, in unepoca in cui si comunica via social o via mail, quel pezzo di cartoncino ha sempre un potere magico che ogni giorno ci spinge a controllare con speranza la cassetta della posta. Da sempre la radio è stata quellinvisibile filo che lega le persone e le idee di ogni parte del mondo e credo che con iniziative come le vostre, siano sempre più le persone interessate allascolto, a conoscere le altre nazioni, le altre culture e i diversi punti di vista sui fatti di ogni giorno”, aggiunge ancora Massimo Lombardo.
Radio Romania Internazionale vi ringrazia di cuore, carissimi amici, per i vostri bellissimi contributi, che vanno in onda oggi, 3 novembre, nelledizione speciale del “Corriere degli ascoltatori”, nei programmi delle 16, 18 e 20 (ora italiana), sui 5955 kHz (alle 20 in DRM). Vivissimi ringraziamenti e tanti auguri a tutti voi! Buona Giornata dellAscoltatore a Radio Romania Internazionale!