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La Giornata della Francofonia, celebrata in Romania

La Romania è riconosciuta come stato che promuove il movimento francofono nell’Europa Centrale ed Orientale. Lo ha detto, martedì, il premier Viorica Dăncilă, il cui Governo ha salutato la celebrazione, dappertutto nel mondo, della Giornata della Francofonia.

La Giornata della Francofonia, celebrata in Romania
La Giornata della Francofonia, celebrata in Romania

, 21.03.2018, 13:28

La Romania è riconosciuta come stato che promuove il movimento francofono nell’Europa Centrale ed Orientale. Lo ha detto, martedì, il premier Viorica Dăncilă, il cui Governo ha salutato la celebrazione, dappertutto nel mondo, della Giornata della Francofonia.



Nel 1991, la Romania ha ottenuto lo statuto di osservatore dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia, mentre nel 1993 ne è diventato membro a pieno titolo. D’altronde, il gruppo degli stati francofoni è stata una delle prime strutture alle quali la Romania ha aderito dopo la rivoluzione anti-comunista del 1989, visto che già prima della creazione, nel 1918, dello stato nazionale unitario romeno, i romeni sono stati parte della famiglia francofona. A cominciare dal 18esimo secolo, la cultura e la lingua francese vennero ampliamente inserite nell’educazione dell’alta società romena. C’era, d’altronde, l’abitudine dei viaggi di studi in Francia per i discendenti dell’élite, viaggi che rappresentavano un’importante fonte di diffusione delle idee francesi in terra romeno. Dal 1830, lo studio del francese fu introdotto nelle scuole di Bucarest e Iaşi. Parlare questa lingua significava qualcosa di più della semplice padronanza di uno strumento linguistico, era l’espressione dell’adesione a valori, idee e ideali specifici per le nazioni moderne europee.



Inoltre, nella prima metà del 20esimo secolo, Bucarest fu soprannominata «La Piccola Parigi», molti scrittori scelsero di scrivere la parte più significativa della loro opera in francese e, sempre da allora, nomi illustri come Constantin Brâncuşi, Eugen Ionescu, Mircea Eliade, George Enescu ed Emil Cioran sono parte del patrimonio culturale francofono. Quindi, per tradizione profondamente francofona e filofrancese, la Romania ha rafforzato attualmente la sua cooperazione internazionale, grazie allo statuto di membro dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia. Tra l’altro ha ospitato, nel 2006, il primo vertice della francofonia in un Paese est-europeo.



A Bucarest esiste un ufficio regionale dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia, mentre il presidente dell’Agenzia Francofona Universitaria è un romeno. Cosicché, martedì, in occasione della Giornata della Francofonia, per il quarto anno consecutivo, l’Istituto Francese in Romania ha invitato gli amanti della cultura e della lingua francese a celebrare la sua bellezza e diversità tramite un haiku in francese pubblicato sulle reti sociali.



In una dichiarazione in esclusiva all’agenzia stampa RADOR di Radio Romania, il direttore dell’Istituto, Christophe Gigaudaut, ha precisato che lo studio della lingua francese, accanto al tedesco, all’inglese o a qualsiasi altra lingua, è la migliore garanzia di un’apertura quanto più significativa della mente e dell’anima. Egli ha salutato il lavoro delle migliaia di docenti di francese, il ruolo delle imprese e delle compagnie che hanno puntato sulla francofonia nel loro sviluppo, ma anche della stampa francofona, inclusa la Sezione francese di Radio Romania Internazionale.

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