La conversione dei crediti in franchi svizzeri – contraria alla Costituzione
La legge sulla conversione dei crediti in franchi svizzeri al tasso di cambio esistente alla data della firma del contratto di prestito non è conforme alla costituzione. Lo ha deciso, martedì, la Corte Costituzionale di Bucarest. Il presidente della Corte, Valer Dorneanu, ha precisato che il più importante aspetto che è stato preso in considerazione è la grave trasgressione del principio del bicameralismo. Valer Dorneanu: “Il fatto che la seconda camera, quella dei Deputati, è decisionale non vuol dire che può adottare la legge a modo suo, perché deve prendere in considerazione anche lespressione dei testi adottati dalla prima camera, il Senato. Si è inoltre considerato che la soluzione adottata dalla Camera dei Deputati, di riconversione al tasso di cambio esistente alla data della firma dei contratti, sia sbagliata e non corrisponda ad alcuna direttiva europea.”
Mihai Pelin, 08.02.2017, 17:19
La legge sulla conversione dei crediti in franchi svizzeri al tasso di cambio esistente alla data della firma del contratto di prestito non è conforme alla costituzione. Lo ha deciso, martedì, la Corte Costituzionale di Bucarest. Il presidente della Corte, Valer Dorneanu, ha precisato che il più importante aspetto che è stato preso in considerazione è la grave trasgressione del principio del bicameralismo. Valer Dorneanu: “Il fatto che la seconda camera, quella dei Deputati, è decisionale non vuol dire che può adottare la legge a modo suo, perché deve prendere in considerazione anche lespressione dei testi adottati dalla prima camera, il Senato. Si è inoltre considerato che la soluzione adottata dalla Camera dei Deputati, di riconversione al tasso di cambio esistente alla data della firma dei contratti, sia sbagliata e non corrisponda ad alcuna direttiva europea.”
La Corte Costituzionale della Romania aveva già rinviato due volte una decisione in merito, per poter esaminare la questione più profondamente.
A ottobre 2016, la Camera dei Deputati decideva, tramite un disegno di legge, che questa conversione in lei dei crediti in franchi svizzeri sia realizzata al tasso di cambio esistente alla data della firma del contratto di prestito. La legge è stata subito attaccata alla Corte Costituzionale dallex Governo, e Dacian Cioloş, il premier tecnocrate di allora, ha precisato che lEsecutivo lo ha fatto per avere chiarimenti, non perché è contrario alla legge in sé.
Secondo i dati della Banca Centrale della Romania, a gennaio 2015 cerano oltre 65 mila persone con crediti in franchi svizzeri, di cui quasi la metà hanno sollecitato, entro il mese di giugno, la conversione o la ristrutturazione dei prestiti. Tutti coloro che hanno deciso di prendere mutui in franchi svizzeri hanno constatato allora che le loro rate si sono raddoppiate a causa delle fluttuazioni del tasso di cambio. Attualmente, un franco svizzero vale 4,2 lei, mentre nel periodo 2007-2008 – quando è stato concesso il maggior numero di mutui in questa valuta, molto più attraenti rispetto a quelli in dollari o euro per gli interessi più bassi – un franco svizzero valeva 2 – 2,5 lei. (traduzione di Gabriela Petre)