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La concessione della grazia, al dibattito pubblico

L’intento del Governo di adottare i progetti di decreto governativo d’urgenza sulla concessione della grazia collettiva e su alcune modifiche al Codice penale che assolverebbero parzialmente reati penali ha generato ondate di enorme indignazione in Romania. I decreti governativi, promossi dal ministero della Giustizia, hanno determinato migliaia di persone a scendere in strada a Bucarest e nelle grandi città del Paese, in cui si sono svolte proteste contro le leggi che il Governo Grindeanu intendeva adottare la settimana scorsa. I manifestanti sono del parere che incolpati o condannati famosi, persone influenti della classe politica o dell’amministrazione potrebbero uscire dal carcere o chiedere la chiusura dei dossier.

La concessione della grazia, al dibattito pubblico
La concessione della grazia, al dibattito pubblico

, 27.01.2017, 16:53

L’intento del Governo di adottare i progetti di decreto governativo d’urgenza sulla concessione della grazia collettiva e su alcune modifiche al Codice penale che assolverebbero parzialmente reati penali ha generato ondate di enorme indignazione in Romania. I decreti governativi, promossi dal ministero della Giustizia, hanno determinato migliaia di persone a scendere in strada a Bucarest e nelle grandi città del Paese, in cui si sono svolte proteste contro le leggi che il Governo Grindeanu intendeva adottare la settimana scorsa. I manifestanti sono del parere che incolpati o condannati famosi, persone influenti della classe politica o dell’amministrazione potrebbero uscire dal carcere o chiedere la chiusura dei dossier.



Anche il presidente Klaus Iohannis si è detto contrario a queste modifiche delle leggi sulla giustizia ed ha avviato le pratiche per organizzare un referendum su questo tema. In virtù della legge relativa alla trasparenza decisionale nella pubblica amministrazione, lunedì, al ministero della Giustizia sarà organizzato un dibattito sui progetti di decreto governativo d’urgenza. Unampia campagna di disinformazione ha portato a tensioni nello spazio pubblico su questo tema e l’adozione dei decreti governativi non intaccherà sulla continuazione della lotta alla corruzione, ha sostenuto il presidente del Senato, Călin Popescu Tăriceanu, all’emittente radio pubblica: Non esiste alcuna pena di corruzione che sia graziata, non sono graziate le pene di coloro che hanno compiuto atti di violenza, omicidi, stupri, non esiste alcun tipo di provvedimento di amnistia che faccia pensare a uno scopo dedicato, come si è parlato.”



D’altra parte, il principale partito all’opposizione nel Parlamento, il PNL, minaccia di inoltrare una mozione di sfiducia nel caso dell’adozione dei due decreti governativi da parte dell’Esecutivo. Il presidente ad interim dei liberali, Raluca Turcan: L’iniziativa del governo di porre prima del bilancio dello stato questi decreti governativi sulla grazia e sulla modifica del Codice Penale per la clientela politica dimostra che, infatti, il governo non è preoccupato dei problemi reali ai quali accennava nella campagna elettorale, bensì degli interessi di persone vicine al gruppo decisionale.



Il Consiglio Superiore della Magistratura ha dato un voto negativo ai progetti di decreto governativo d’urgenza. Ma il suo voto è solo consultivo. Il procuratore generale della Romania, Augustin Lazăr, ha sottolineato, dal canto suo, che non si tratta di alcuna urgenza. Questi decreti potrebbero indebolire la capacità istituzionale dello stato romeno di contrastare la corruzione.



I colloqui intorno ai decreti governativi d’urgenza sulla grazia di alcune pene e la modifica del Codice penale e di procedura penale giungono nel contesto in cui la Romania si piazza tra i primi tre Paesi dell’Europa con il maggior numero di condanne alla Corte Europea dei Diritti Umani. Stando al presidente della Corte, Guido Raimondi, la maggior parte riguardano le condizioni nei penitenziari. (tr. G.P.)

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