La Banca Centrale romena aumenta di nuovo il tasso di riferimento
La Banca Centrale della Romania ha aumentato il tasso d’interesse di riferimento al 6,25%, nonostante il mercato attendesse un aumento inferiore. Questo è il più alto degli ultimi 12 anni e la Banca Centrale ha aumentato l’interesse di riferimento per moderare linflazione. Per tale motivo, gli interessi interbancari, in base ai quali vengono calcolati gli indici utilizzati per stabilire i tassi per i prestiti in lei a interesse variabile, aumenteranno nel prossimo periodo, afferma il vicepresidente dellAssociazione degli Esperti di Investimenti in Romania, l’analista finanziario Adrian Codirlaşu: “La Banca Centrale anticipa un ulteriore aumento dellinflazione e ha proposto quest’aumento dei tassi di interesse di 75 punti base, al di sopra delle aspettative del mercato. Ciò determinerà una continuazione degli aumenti degli interessi sul mercato monetario, ovvero degli indici ROBID e ROBOR. Allo stesso tempo, la Banca Centrale accenna al fatto che si aspetta un forte rallentamento della crescita economica. Ciò vuol dire che cè almeno il rischio di una recessione tecnica nel prossimo periodo in Romania, quindi forse ci saranno trimestri in cui il PIL diminuirà rispetto al trimestre precedente”.
Secondo gli esperti della Banca Centrale, i più recenti dati suggeriscono un forte rallentamento della crescita economica nel terzo trimestre rispetto al precedente. Tuttavia, in quest’intervallo si verificherà ancora un aumento significativo della dinamica annua del Prodotto Interno Lordo, dovuto a un effetto di base, ma nel contesto del rallentamento della crescita dei consumi privati. “La Banca Centrale prevede un rallentamento delleconomia, però avremo ancora una crescita economica, ma molto inferiore rispetto alle stime iniziali. Il prossimo incontro è previsto a novembre e probabilmente ci sarà un ulteriore aumento, di circa 25-50 punti base. A fine anno, potremmo arrivare a un tasso di interesse di riferimento pari a 6,50 o 6,75”, afferma Adrian Codirlaşu.
Secondo gli specialisti della Banca Centrale, il tasso inflazionistico annuo continuerà probabilmente ad aumentare verso la fine dellanno, ma in un ritmo notevolmente più lento, le cause essendo legate al previsto rincaro del gas naturale e dellelettricità, oltre che dei generi alimentari, sullo sfondo della guerra in Ucraina, ma anche della prolungata e ampia siccità di questestate in Europa. Lescalation della guerra e le sanzioni sempre più severe generano incertezze e notevoli rischi sulle prospettive dellattività economica e, implicitamente, sullevoluzione dellinflazione a medio termine, aggiungono gli esperti della Banca Centrale. Loro affermano che, nell’attuale contesto, un abbinamento equilibrato di politiche macroeconomiche e dell’attuazione di riforme strutturali, anche attraverso luso di fondi europei, sono essenziali per mantenere la stabilità macroeconomica e rafforzare la capacità delleconomia romena di far fronte a sviluppi sfavorevoli.
Mihai Pelin, 06.10.2022, 14:25
La Banca Centrale della Romania ha aumentato il tasso d’interesse di riferimento al 6,25%, nonostante il mercato attendesse un aumento inferiore. Questo è il più alto degli ultimi 12 anni e la Banca Centrale ha aumentato l’interesse di riferimento per moderare linflazione. Per tale motivo, gli interessi interbancari, in base ai quali vengono calcolati gli indici utilizzati per stabilire i tassi per i prestiti in lei a interesse variabile, aumenteranno nel prossimo periodo, afferma il vicepresidente dellAssociazione degli Esperti di Investimenti in Romania, l’analista finanziario Adrian Codirlaşu: “La Banca Centrale anticipa un ulteriore aumento dellinflazione e ha proposto quest’aumento dei tassi di interesse di 75 punti base, al di sopra delle aspettative del mercato. Ciò determinerà una continuazione degli aumenti degli interessi sul mercato monetario, ovvero degli indici ROBID e ROBOR. Allo stesso tempo, la Banca Centrale accenna al fatto che si aspetta un forte rallentamento della crescita economica. Ciò vuol dire che cè almeno il rischio di una recessione tecnica nel prossimo periodo in Romania, quindi forse ci saranno trimestri in cui il PIL diminuirà rispetto al trimestre precedente”.
Secondo gli esperti della Banca Centrale, i più recenti dati suggeriscono un forte rallentamento della crescita economica nel terzo trimestre rispetto al precedente. Tuttavia, in quest’intervallo si verificherà ancora un aumento significativo della dinamica annua del Prodotto Interno Lordo, dovuto a un effetto di base, ma nel contesto del rallentamento della crescita dei consumi privati. “La Banca Centrale prevede un rallentamento delleconomia, però avremo ancora una crescita economica, ma molto inferiore rispetto alle stime iniziali. Il prossimo incontro è previsto a novembre e probabilmente ci sarà un ulteriore aumento, di circa 25-50 punti base. A fine anno, potremmo arrivare a un tasso di interesse di riferimento pari a 6,50 o 6,75”, afferma Adrian Codirlaşu.
Secondo gli specialisti della Banca Centrale, il tasso inflazionistico annuo continuerà probabilmente ad aumentare verso la fine dellanno, ma in un ritmo notevolmente più lento, le cause essendo legate al previsto rincaro del gas naturale e dellelettricità, oltre che dei generi alimentari, sullo sfondo della guerra in Ucraina, ma anche della prolungata e ampia siccità di questestate in Europa. Lescalation della guerra e le sanzioni sempre più severe generano incertezze e notevoli rischi sulle prospettive dellattività economica e, implicitamente, sullevoluzione dellinflazione a medio termine, aggiungono gli esperti della Banca Centrale. Loro affermano che, nell’attuale contesto, un abbinamento equilibrato di politiche macroeconomiche e dell’attuazione di riforme strutturali, anche attraverso luso di fondi europei, sono essenziali per mantenere la stabilità macroeconomica e rafforzare la capacità delleconomia romena di far fronte a sviluppi sfavorevoli.