Klaus Iohannis, rieletto presidente
Dopo lesponente della Sinistra postcomunista, Ion Iliescu, nessuno degli aspiranti socialdemocratici alla massima carica nello stato romeno è riuscito a vincere le elezioni, che si tratti di Adrian Năstase, Mircea Geoană o Victor Ponta, lultimo sconfitto dallattuale presidente alle elezioni del 2014. Allo stesso tempo nessuno dei leader menzionati ha subito una sconfitta così netta come lex premier socialdemocratica Viorica Dăncilă, un motivo di allegria per il vincitore, in presidente in carica Klaus Iohannis, appoggiato dal partito al governo, il PNL. Ha vinto la Romania moderna, la Romania europea, la Romania normale, ha affermato Iohannis, ed è merito di coloro che lui ha definito gli eroi di questi giorni, gli elettori. Liberato dai problemi della coabitazione dopo la rimozione dal potere del PSD e linsediamento del PNL al governo, e ricaricato di una legittimità data da una vittoria netta, il presidente ha promesso che si impegnerà nella creazione di una nuova maggioranza parlamentare che lavori per la modernizzazione del Paese.
Ştefan Stoica, 25.11.2019, 13:35
E la più categorica vittoria mai ottenuta contro il PSD. Ricevo questa vittoria con allegria, contentezza e con fiducia nella Romania. Adesso, dopo questa vittoria, cè molto da fare, molte cose da riparare. Mi impegnerò nella creazione di una nuova maggioranza, formata dai partiti democratici che guideranno la Romania verso la modernizzazione, verso leuropeizzazione, verso una Romania normale, ha dichiarato Klaus Iohannis.
Sconfitta, Viorica Dăncilă, considera che non sia tutto perso e che questa seconda sconfitta elettorale del PSD in soli 6 mesi abbia dato il segnale per una mobilità in vista delle elezioni amministrative e politiche dellanno prossimo. Il Partito Socialdemocratico ha riconquistato la fiducia dei cittadini romeni che lo hanno votato nel 2016. Abbiamo recuperato i voti persi alle elezioni europee e oggi contiamo più di 3 milioni di voti. Sono convinta che il numero dei voti ci aiuta, ci obbliga, e, in tal senso, faremo tutto il possibile per vincere le elezioni amministrative e politiche, ha detto Viorica Dăncilă.
I commentatori sono del parere che linterpretazione almeno forzata data dalla Dăncilă dopo una dura confitta sia dovuta alla sua disperazione e anticipano unimminente esecuzione politica del leader socialdemocratico. Non sarà facile neanche per Klaus Iohannis, prevedono gli analisti, perché adesso ha un partner nel governo PNL e non potrà invocare la scusa delle guerre politiche e istituzionali.
Dal punto di vista sociologico, lo scrutinio presidenziale si presenta così: Klaus Iohannis è stato votato per le sue qualità da una percentuale maggiore di votanti rispetto alla sua sfidante, ha attirato più giovani con età inferiore ai 44 anni, essendo preferito dalle persone con studi universitari e dagli abitanti delle città. Dal punto di vista delle regioni, Iohannis ha ottenuto il 44% dei voti a Bucarest, nel sud e sud-est, il 37% nel centro e nellovest, le zone più prospere, e il 19% nellest molto meno sviluppato.
Viorica Dăncilă, invece, ha vinto il 53% dei voti a Bucarest, nel sud e sud-est, il 25% nel centro e nellovest e il 22% nellest. Laffluenza alle urne, in Romania, è stata di quasi il 50% inferiore ai precedenti ballottaggi alle presidenziali, però maggiore del 2% rispetto al minimo storico registrato nel primo turno. Invece i romeni della diaspora hanno superato il tasso storico di partecipazione registrato due settimane fa, quando hanno votato, compresi i voti per corrispondenza, 675 mila elettori, raggiungendo un nuovo record, di oltre 940 mila votanti. I connazionali doltreconfine hanno dimostrato di essere interessati alla situazione del Paese e alcuni di loro che desiderano persino tornare se le cose cambiassero per il meglio. Allo stesso tempo, loro hanno impartito una lezione al PSD, il cui governo ha ricorso in modo ingiustificato alla forza contro i manifestanti pacifici venuti al meeting della diaspora del 10 agosto 2018. Il loro impegno civico meriterebbe una ricompensa – lo dicono gli osservatori e i politici – una rappresentazione più consistente nel Parlamento romeno, non solo di quattro deputati e due senatori che spettano attualmente alla diaspora.