Istruzione: Romania, preparativi per riapertura scuole
Preparate i ragazzi per andare a scuola – è il messaggio trasmesso ieri dal presidente Klaus Iohannis ai genitori. Il capo dello stato ha tuttavia ricordato che la Romania non ha ancora superato la pandemia, nonostante la curva epidemiologica in discesa nelle ultime settimane, per cui le misure di protezione vanno rispettate. In più, per la ripresa delle lezioni in presenza sarà considerata la situazione di ciascuna località e per ciascuna scuola vanno prese misure molto rigorose, al fine di garantire condizioni di sicurezza sia per i ragazzi che per i docenti. “Gli asili e le elementari funzioneranno regolarmente, eccezion fatta per le località in cui si istituisce la quarantena. Laddove ci sono pochi casi di COVID-19, tutti gli alunni vanno a scuola, nelle località in cui ce ne sono di più vanno a scuola gli alunni delle elementari e quelli dellottava e della dodicesima classe, mentre in quelle in cui ce ne sono molti contagi, vanno a scuola solo i bambini dellasilo e gli alunni delle elementari, gli altri continuano online, ha dichiarato Klaus Iohannis.
Daniela Budu, 03.02.2021, 12:17
Preparate i ragazzi per andare a scuola – è il messaggio trasmesso ieri dal presidente Klaus Iohannis ai genitori. Il capo dello stato ha tuttavia ricordato che la Romania non ha ancora superato la pandemia, nonostante la curva epidemiologica in discesa nelle ultime settimane, per cui le misure di protezione vanno rispettate. In più, per la ripresa delle lezioni in presenza sarà considerata la situazione di ciascuna località e per ciascuna scuola vanno prese misure molto rigorose, al fine di garantire condizioni di sicurezza sia per i ragazzi che per i docenti. “Gli asili e le elementari funzioneranno regolarmente, eccezion fatta per le località in cui si istituisce la quarantena. Laddove ci sono pochi casi di COVID-19, tutti gli alunni vanno a scuola, nelle località in cui ce ne sono di più vanno a scuola gli alunni delle elementari e quelli dellottava e della dodicesima classe, mentre in quelle in cui ce ne sono molti contagi, vanno a scuola solo i bambini dellasilo e gli alunni delle elementari, gli altri continuano online, ha dichiarato Klaus Iohannis.
Al momento, più di tre quarti delle province romene hanno unincidenza dei contagi dal nuovo coronavirus inferiore a 1,5 casi su mille abitanti cumulati per 14 giorni. A Bucarest, lincidenza è inferiore a 3 casi su mille, cioè andranno a scuola i bambini degli asili, gli alunni delle elementari e quelli delle classi terminali. Il premier Florin Cîţu considera che la riapertura delle scuole e degli asili sia un passo verso il ritorno a una vita normale. Il premier assicura che ciò si realizzerà in base a un piano ben definito di misure elaborate dal Ministero dellIstruzione e dal Ministero della Salute, per proteggere i ragazzi, il corpo docente e il personale ausiliare delle istituzioni di insegnamento. Dal canto suo, il ministro dellIstruzione, Sorin Cîmpeanu, ha dichiarato che gli alunni staranno in due nei banchi e che saranno tolti i divisori da scrivania in plexiglas utilizzati in alcune scuole lo scorso autunno. Il ministro è del parere però che sia di fondamentale importanza luso ininterrotto delle mascherine a scuola.
Il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu (all’opposizione) ha affermato che lannuncio del presidente relativo alla riapertura delle scuole era un decisione attesa da tutti, però ha criticato la mancanza di preparativi, invocando lassenza dei soldi, causata dal ritardo nelladozione della finanziaria per lanno in corso. Le autorità devono acquistare velocemente equipaggiamenti sanitari, laddove non ce ne sono, perché altrimenti apriamo le scuole per chiuderle di nuovo – ha ammonito il leader socialdemocratico. I socialdemocratici hanno chiesto la partecipazione del premier Florin Cîţu alla seduta plenaria della Camera dei Deputati, alla metà di questo mese, per colloqui sulla finanziaria e sulle misure di congelamento degli stipendi dei pubblici dipendenti. E stato invitato a partecipare anche il ministro della Salute, Vlad Voiculescu.