Istruzione, promulgate nuove leggi
Il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, ha firmato a Bucarest i decreti che promulgano le nuove leggi sull'Istruzione.
Mihai Pelin, 05.07.2023, 11:33
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha promulgato ieri le leggi sull’Istruzione. Alla cerimonia hanno partecipato numerosi rappresentanti delle istituzioni dello Stato – ministri, parlamentari, giudici costituzionali. L’evento ha segnato la conclusione del percorso legislativo dei documenti tramite i quali è stato attuato il progetto presidenziale Romania istruita.
Klaus Iohannis ha dichiarato che le leggi sull’Istruzione offrono un quadro solido sul quale si può costruire un sistema di insegnamento preparato per le prove del tempo, però i due atti normativi destinati all’insegnamento preuniversitario e universitario non risolveranno i problemi acuti se non verranno applicati. Il capo dello stato ha sostenuto che si tratta di un momento con impatto notevole sullo sviluppo della società romena nel futuro.
Le leggi che ho promulgato gettano le basi di una Romania che è connessa alle evoluzioni del XXI secolo e che beneficia pienamente delle opportunità del futuro. Conto sul vostro impegno e sulla vostra risolutezza, soprattutto dei fattori decisionali qui presenti, per trasformare la Romania istruita da ideale in realtà, ha detto Klaus Iohannis.
Il capo dello stato ha precisato che le nuove leggi sull’Istruzione si prefiggono di risolvere le carenze dell’attuale sistema di insegnamento, incoraggiando l’aumento qualitativo dell’atto educativo e la concessione di supporto e rispetto al personale docente. Klaus Iohannis ha menzionato che sono promossi degli investimenti, con priorità stabilite per le zone sfavorite, e viene accentuata la sicurezza degli alunni.
Alcuni provvedimenti delle due leggi sono stati intensamente criticati da esponenti della società civile, alunni, studenti, ma anche da politici. Si tratta, tra l’altro, della possibilità che i licei organizzino un esame d’ammissione supplementare per la metà dei posti disponibili, della possibilità dell’espulsione degli alunni per gravi mancanze disciplinari e la limitazione a due mandati (8 anni) per i rettori delle università. Un altro provvedimento controverso riguarda l’introduzione della religione come materia opzionale alla Maturità.
Durante la cerimonia di promulgazione svoltasi ieri, i rappresentati dell’USR (all’opposizione) hanno protestato con cartelli al Palazzo Cotroceni, la sede della Presidenza, denunciando un fallimento della Romania istruita e ricordando il gran numero di giovani non iscritti all’esame di Maturità quest’anno. L’USR sostiene inoltre che le nuove leggi non riformano il sistema dell’istruzione, limitano il diritto di studiare e violano il principio di uguaglianza dei diritti.
Dal canto loro, il Consiglio Nazionale degli Alunni e organizzazioni studentesche ritengono discriminatori alcuni provvedimenti. Le leggi sull’istruzione sono state adottate in modo decisionale dal Senato a maggio. Sono state contestate alla Corte Costituzionale dall’USR e dalla Forza della Destra (una dissidenza liberale), ma senza successo.