Istruzione: misure nel sistema scolastico
Alcuni stati europei hanno riaperto le scuole questo mese. La Romania, no. Le lezioni in stile classico saranno riprese in autunno, con l’inizio del nuovo anno scolastico. Per evitare di congelare l’anno scolastico, le lezioni si svolgono attualmente online, mentre la materia di studio non percorsa sarà recuperata l’anno prossimo e le medie saranno calcolate con almeno due qualificativi o voti. Torneranno a scuola per gli esami finali sono gli alunni degli ultimi anni del ginnasio e del liceo. La principale domanda non è, però, quando i ragazzi andranno di nuovo a scuola, ma come si svolgerà il processo d’insegnamento, nel contesto in cui gli esperti nel settore sanitario affermano che si dovrà mantenere la distanza fisica.
Roxana Vasile, 13.05.2020, 12:52
Stando alla ministra dell’Istruzione di Bucarest, Monica Anisie, nelle scuole ci vorranno nuove regole, dato che, ad esempio, gli alunni non potranno più stare due nella stessa panchina e neanche l’uno dietro l’altro. La ministra ha precisato che saranno acquistate mascherine che verranno distribuite ai bambini e al personale didattico ed ha promesso che non ci sarà più in Romania alcuna struttura di insegnamento priva di assistenza sanitaria. Inoltre, sono stati stanziati 150 milioni di lei (circa 31 milioni di euro) per l’acquisto di dispositivi elettronici connessi a internet destinati agli alunni degli ambienti svantaggiati.
Non è chiaro, da una parte, quanti ragazzi hanno accesso attualmente ai corsi online perché non tutti hanno un computer o un’iPad e connessione a internet e, d’altra parte, perché non tutti i professori possono applicare la raccomandazione del ministero. Nell’opinione di un ex ministro dell’Istruzione, Mircea Miclea, la situazione dei corsi online sarebbe stata più chiara se la Romania avesse preparato per tempo una piattaforma di e-learning e, se ci fosse stata la volontà, questa sarebbe stata pronta nel 2014-2015. Dal canto suo, l’organizzazione non-governativa ʺSalvate i Bambiniʺ ammonisce sull’aggravamento del rischio di esclusione sociale dei bambini vulnerabili e sollecita che siano tracciate politiche pubbliche in grado di permettere il ripristino immediato del diritto all’istruzione per tutti.
Stando al Ministero dell’Istruzione, attualmente, a livello nazionale, circa 250.000 alunni non hanno accesso alla tecnologia. Per dimostrare che si può garantire l’accesso all’educazione digitale a tutti e a costi bassi, più compagnie operanti nel settore digitale, membri del corpo docente e personalità pubbliche hanno collaborato alla creazione del primo iPad di istruzione romeno. L’iPad offre accesso a circa 100 applicazioni e siti educativi, è dotato di un sistema di controllo a distanza, contiene strumenti di controllo parentale e di sorveglianza per garantire che il suo uso sia esclusivamente a scopi di insegnamento. iPad del genere saranno donati ai bambini svantaggiati.