Investimenti: portare avanti progetti avviati
In Romania sono aperti più di 3.000 cantieri e il Ministero per lo Sviluppo Regionale si è prefisso di ultimare i lavori. D’altronde, uno degli obiettivi annunciati dalle autorità è la riduzione degli arretrati nell’edilizia.
România Internațional, 19.04.2013, 13:20
Gli specialisti spiegano che questo target può rappresentare il primo passo verso il rilancio dell’edilizia, colpita dalla crisi negli ultimi anni. Il Ministero mira a sviluppare una strategia coerente e ad accelerare gli investimenti, ha spiegato il segretario di stato Iulian Matache.
“Se apri altri cantieri in un simile periodo, mentre altri avviati anni fa sono fermi, non arriveremo a nessun risultato. Vogliamo finanziare quelli già avanzati e quindi pensare agli altri. Vogliamo cominciare ad avere risultati concreti per questi investimenti, nel senso di renderli funzionali, affinchè non restino cantieri aperti”, ha spiegato Iulian Matache.
Il segretario di stato ha precisato che il valore dei 3.000 progetti ammonta a circa 5 miliardi di lei (più di un miliardo di euro), e gli investimenti saranno svolti entro due fino ai cinque anni, a seconda delle risorse finanziarie.
Matache ha ricordato che il 10 aprile è stato approvato un nuovo programma riguardante i progetti nell’edilizia. Si tratta della modernizzazione dei villaggi, della rigenerazione urbana, e dello sviluppo delle infrastrutture provinciali.
D’altra parte, il presidente del Padronato delle imprese edili, Cristian Erbasu, richiama l’attenzione che uno dei principali problemi sembra essere il rallentanemento con cui lo stato paga i debiti.
“Il maggior numero dei contratti in corso sono sia sospesi sia rallentati, dal desiderio evidente dei beneficiari di non contrarre altri debiti e di riuscire a pagare gli arretrati esistenti. Inoltre, ultimamente sono sempre poche le gare per nuovi investimenti”, ha spiegato Cristian Erbasu.
Sempre in materia di investimenti, il ministro dell’Economia, Varujan Vosganian, ha annunciato che dieci imprenditori sono interessati alla privatizzazione di Oltchim, uno dei maggiori stabilimenti chimici del sud-est europeo. L’azienda è entrata in insolvenza a causa degli ingenti debiti e si trova sulla lista delle grandi compagnie statali che vanno privatizzate.
Vosganian ha assicurato che i dipendenti licenziati riceveranno sussidi di disoccupazione e salari in compensazione, e potrebbero essere riassunti quando la Oltchim verrà privatizzata.