Integrità e corruzione
La Direzione Nazionale Anticorruzione romena continua ad aprire fascioli nei confronti non solo di parlamentari e ministri, sindaci e presidenti di consigli provinciali, ma anche di esponenti del sistema stesso volto a combattere la corruzione nell’amministrazione pubblica nel quarto di secolo post-comunista. Ieri, i procuratori hanno aperto un fascicolo nei confronti del presidente dell’Agenzia Nazionale per l’Integrità, Horia Georgescu, sospetto di abuso d’ufficio. Tra il 2008 e il 2009, quando lavorava per l’Agenzia Nazionale per la Restituzione delle Proprietà, Georgescu avrebbe approvato rapporti in cui diversi immobili erano stati sopravalutati, con danni stimati a 75 milioni di euro.
Florentin Căpitănescu, 17.03.2015, 12:48
La Direzione Nazionale Anticorruzione romena continua ad aprire fascioli nei confronti non solo di parlamentari e ministri, sindaci e presidenti di consigli provinciali, ma anche di esponenti del sistema stesso volto a combattere la corruzione nell’amministrazione pubblica nel quarto di secolo post-comunista. Ieri, i procuratori hanno aperto un fascicolo nei confronti del presidente dell’Agenzia Nazionale per l’Integrità, Horia Georgescu, sospetto di abuso d’ufficio. Tra il 2008 e il 2009, quando lavorava per l’Agenzia Nazionale per la Restituzione delle Proprietà, Georgescu avrebbe approvato rapporti in cui diversi immobili erano stati sopravalutati, con danni stimati a 75 milioni di euro.
Il caso non è scioccante, visto che le esperienze recenti hanno rilevato che qualsiasi persona può finire nelle mani dei procuratori anticorruzione, ma sorprende, in quanto Georgescu aveva l’immagine di un funzionario con un’eccellente preparazione professionale e buone intenzioni, che incuotevano fiducia. Il fascicolo, da una parte, portrebbe gettare l’Agenzia Nazionale per l’Integrità in una zona molto pericolosa, di sfiducia pubblica, dove moltissimi politici si sono adoperati a portarla.
Lodata dalla Commissione Europea nei rapporti sulla giustizia romena, l’Agenzia è ritenuta, innanzittutto, un’entità obbligatoria nel sistema giuridico romeno. Cosa valida anche per la Direzione Investigazione Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo, il cui capo, Alina Bica, è stato fermata alla fine dell’anno scorso. E le somiglianze tra Georgescu e Bica non sono solo queste. L’ultima è accusata sempre di abuso d’ufficio e di aver approvato risarcimenti sopravalutati.
Sempre ieri, la Direzione Nazionale Anticorruzione ha aperto più fascicoli nei confronti di Radu Mazare, sindaco, da 15 anni, di Costanza (nel sud-est), città-porto sul Mar Nero. Con una certa influenza nel Partito Socialdemocratico (partner di governo), Mazare è accusato di tangenti, abuso d’ufficio e conflitto d’interessi.
(traduzione di Adina Vasile)