Inizio del nuovo mandato di Donald Trump
I politici romeni accolgono con soddisfazione all'unisono il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
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Bogdan Matei, 21.01.2025, 12:15
Nessuno al mondo è rimasto indifferente al ritorno del repubblicano Donald Trump al ruolo che tanto ama e che gli è mancato per quattro anni: presidente degli Stati Uniti e, implicitamente, l’uomo più forte del pianeta. Non fa eccezione la classe politica di Bucarest, che ha inviato messaggi di congratulazioni a Donald Trump, in occasione del suo ritorno alla Casa Bianca.
Secondo il presidente in carica, Klaus Iohannis, la Romania, stretto partner strategico degli Stati Uniti, augura al leader americano molto successo in questo importante nuovo mandato. Abbiamo bisogno di un legame transatlantico forte e vibrante, a beneficio della nostra sicurezza e prosperità comune, ha scritto Iohannis sulla piattaforma X.
Anche il numero due nello stato romeno, secondo l’architettura costituzionale, il presidente liberale del Senato, Ilie Bolojan, ha augurato al presidente Trump successo nel suo nuovo mandato e ha espresso la convinzione che l’amicizia tra i due paesi sarà rafforzata.
“Il suo ritorno alla Casa Bianca è un momento storico, che avrà echi positivi anche per quanto riguarda la Romania, sia dal punto di vista della sicurezza che di importanti investimenti”, afferma a sua volta il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu.
Dall’opposizione, la leader dell’USR, Elena Lasconi, afferma che inizia un nuovo capitolo nella storia degli Stati Uniti e che l’America rappresenta per la Romania un punto di appoggio in termini di sicurezza nazionale.
Oltre ai messaggi unanimemente festosi dei politici romeni, la stampa di Bucarest nota che l’unico leader di partito locale invitato alle cerimonie di Washington è stato George Simion, il presidente dell’AUR (l’opposizione nazionalista). Si è recato oltreoceano in veste di vicepresidente del Partito dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), una famiglia politica legata ai repubblicani americani da affinità ideologiche.
I commentatori dicono la Romania non avrebbe motivo di preoccuparsi della nuova era Donald Trump, perché i due paesi sono alleati nella NATO e hanno un partenariato strategico bilaterale che possono sviluppare. Gli analisti ricordano inoltre che, durante il primo mandato di Trump, la Romania è stata tra i primi paesi alleati ad allinearsi alla richiesta del leader della Casa Bianca di aumentare la spesa per la difesa al 2,5% del PIL.
Un vantaggio in più è che gli acquisti militari della Romania provengono prevalentemente dagli Stati Uniti. Inoltre, Bucarest ha firmato un accordo di prestito da 920 milioni di dollari per modernizzare le sue capacità militari, e una parte di questo denaro andrà alle fabbriche di armi di Romania, che diventerà l’unico produttore in Europa di munizioni per i carri armati Abrams.