Iniziative del nuovo ministro dell’Interno romeno
La declassificazione del rapporto sulla protesta antigovernativa del 10 agosto 2018, avviata dai romeni all’estero e finita con l’intervento delle forze dell’ordine – ritenuto sproporzionato, è la principale riuscita del primo mese di mandato del nuovo ministro dell’Interno, Marcel Vela. D’altronde, era stato un impegno assunto ancora prima di diventare ministro.
Ştefan Stoica, 06.12.2019, 11:18
Il rapporto è stato completamente declassificato e reso disponibile ai procuratori. Inoltre, ho disposto delle misure per la declassificazione delle conversazioni tra i gendarmi tramite i dispositivi emissione/ricezione il 10 e l’11 agosto. Una volta declassificate, sarà possibile accertare concretamente chi e che tipo di ordini ha impartito, e come sono stati applicati. In poche parole, sarà accertato se sono stati commessi degli abusi contro i protestatari e chi li ha commessi, ha dichiarato il ministro.
La protesta contro il governo socialdemocratico presieduto da Viorica Dancila e la maggioranza di sinistra che la appoggiava, mirava principalmente la loro controversa riforma in materia di giustizia, criticata anche dai partner europei della Romania. E’ stata una protesta prevalentemente pacifica, degenerata con l’intervento di certe persone turbolenti.
L’intervento brutale dei gendarmi ha mirato piuttosto i protestatari pacifici, il che ha destato il sospetto di una messa in scena per compromettere la manifestazione. Sono numerose le denunce sporte dai protestatari contro presunti abusi delle forze dell’ordine.
Io non sto giocando e non accetto neanche per un secondo l’idea di temporeggiare i chiarimenti sulle vicende del 10 agosto. Chi si permette di tergiversare, rischia la propria carriera, ha ammonito il ministro dell’Interno. Marcel Vela auspica un mandato definito da trasparenza. Le elezioni presidenziali hanno rappresentato il primo test rilevante per il suo dicastero, un test che è stato superato. Il ministro si è detto contento del modo in cui i dipendenti hanno compiuto il proprio dovere nei due turni, spiegando che le contravvenzioni e i reati sono stati del 50% in meno rispetto alle elezioni del 2014.
Inoltre, il ministro Vela si prefigge, in collaborazione con il Comune di Bucarest, di adottare delle misure volte a snellire l’infernale traffico di Bucarest. D’altra parte, il Ministero dell’Interno avvierà una normativa finalizzata alla creazione di una struttura specializzata incaricata a gestire la scomparsa di persone, in seguito ai raccapriccianti casi della scorsa estate, con vittime adolescenti.
Per dare il segnale della sua risolutezza nell’intensificare la lotta contro la mafia, il ministro ha nominato alla guida del suo gabinetto Traian Berbeceanu, ex capo della Squadra di lotta alla criminalità organizzata di Alba Iulia. Nel 2016, Berbeceanu è stato assolto in primo grado per alcuni reati di cui era stato accusato, tra cui riciclaggio di denaro, tangenti, sostegno ad un gruppo criminale organizzato e complicità in malversazione. La decisione non è definitiva ed è stata contestata dai procuratori. Invece, l’ex procuratore capo della Procura antimafia e antiterrorismo di Alba, e un altro procuratore, sono stati condannati rispettivamente a 7 e 2 anni di reclusione per irregolarità nell’inchiesta condotta contro il poliziotto Traian Berbeceanu.