Inflazione: previsioni Banca Centrale al ribasso
La Banca Centrale romena ha rivisto in modo significativo la previsioni inflazionistiche per quest’anno, dal 3,1 all’1,8% e per la fine del 2014, dal 3,1 al 3%. Per la prima parte del prossimo anno, la Banca Centrale anticipa che l’inflazione toccherà nuovi minimi storici che potrebbero però essere parzialmente attenuati dalle modifiche fiscali annunciate dall’Esecutivo di Bucarest in seguito ai negoziati con la recente missione di valutazione a Bucarest dell’accordo stand-by con la Romania dei finanziatori internazionali. Il governatore della Banca Centrale romena, Mugur Isarescu ha mostrato moderazione.
Corina Cristea, 08.11.2013, 14:14
La Banca Centrale romena ha rivisto in modo significativo la previsioni inflazionistiche per quest’anno, dal 3,1 all’1,8% e per la fine del 2014, dal 3,1 al 3%. Per la prima parte del prossimo anno, la Banca Centrale anticipa che l’inflazione toccherà nuovi minimi storici che potrebbero però essere parzialmente attenuati dalle modifiche fiscali annunciate dall’Esecutivo di Bucarest in seguito ai negoziati con la recente missione di valutazione a Bucarest dell’accordo stand-by con la Romania dei finanziatori internazionali. Il governatore della Banca Centrale romena, Mugur Isarescu ha mostrato moderazione.
“Cosi’ come non ci siamo lasciati in preda al panico l’estate dell’anno scorso, quando il tasso inflazionistico annuo è cresciuto molto superando l’intervallo a causa della siccità e del clima politico, neanche adesso, con il tasso che scende a minimi storici e continuerà a scendere, ci lasciamo trascinati dall’entusiasmo”, ha dichiarato il governatore.
L’impatto delle misure fiscali sulla crescita dei prezzi sarà tra lo 0,2 e lo 0,6%, ha annunciato Isarescu. “Di solito, simili imposte sono incluse nei costi e si riflettono o meno nel prezzo finale. Dipende anche da quello che ci dice il mercato. Ma una cosa voglio che sia chiara, noi non crediamo nella teoria che qualsiasi decisione di crescita dei costi attraverso la tassazione abbia un effetto valanga. Tale teoria è stata smentita dalla pratica”, ha precisato il governatore.
Dal canto suo, l’analista economico Aurelian Dochia spiega perchè è difficile per la Banca Centrale stimare questi effetti. “È difficile, innanzittutto, perchè non credo che la Banca Centrale disponga dei modelli econometrici adatti per misurare tali effetti, che sono piuttosto a carattere eccezionale. Sono un elemento di cui si tiene conto un’unica volta ogni qualche anno. Non è qualcosa che si modifichi da un anno all’altro e, probabilmente, l’impatto è difficilmente calcolabile, ma neanche in questo caso credo che possa essere significativo. Attualmente, nel contesto di un’accentuata tendenza di calo dell’inflazione, queste misure potrebbero non essere molto visibili nei prezzi nel 2014”, ha precisato Aurelian Dochia.
Per quanto riguarda i finanziamenti, Mugur Isarescu ha valutato che i prestiti in valuta continueranno a calare nel saldo dei crediti, ma in un ritmo più lento, precisando che il tasso d’interesse per i crediti nuovi in moneta nazionale, il leu, alla popolazione registrano cali significativi. Di recente, il Consiglio di Amministrazione della Banca Centrale ha deciso di ridurre il tasso di riferimento ad un nuovo minimo storico, dal 4,25 al 4% all’anno, e Mugur Isarescu ha dichiarato che si aspetta dalla banche commerciali che continuino a ridurre gli interessi per i crediti in moneta nazionale.