Inflazione in calo in Romania
In Romania, il tasso di inflazione annuo è sceso a ottobre all'8,1%, dall'8,8% a settembre, secondo i dati pubblicati ieri dall'Istituto Nazionale di Statistica.
Corina Cristea, 14.11.2023, 11:19
Dopo che, per la prima volta in quasi due decenni, ad aprile 2022 il tasso di inflazione annuo ha superato la soglia del 10%, alla fine dello scorso anno questo indicatore principale dell’aumento dei prezzi ha raggiunto un massimo del 16,32%. Il tasso annuo ha poi cominciato a scendere di mese in mese, è tornato sotto il 10% lo scorso luglio, e ora l’Istituto Nazionale di Statistica annuncia che ha raggiunto l’8,1% a ottobre, cioè dimezzato rispetto a dicembre 2022. Le impennate dei prezzi sono, però, consistenti rispetto a un anno fa, con punte registrate nei servizi, con oltre il 12%, seguiti dai prodotti alimentari, aumentati dell’8,8% e da quelli non alimentari, con un incremento inferiore al 7%.
L’aumento maggiore dei prezzi ha interessato i servizi aerei, più costosi di oltre il 25% rispetto a ottobre 2022, mentre quelli dei servizi sanitari e dell’alloggio hanno superato il 16%. Nella categoria alimentare, i maggiori aumenti sono stati osservati per birra, oltre il 17%, pesce fresco e pesce in scatola, con circa il 16%. Anche la carne suina e bovina, carne o frutta in scatola, margarina e patate hanno registrato aumenti superiori al 10%. Tra i beni non alimentari, i maggiori rincari hanno interessati i detersivi, quasi del 24%, seguiti dall’energia termica, di oltre il 22%, e dagli articoli per l’igiene, i cosmetici, gli articoli sanitari e i medicinali, tutti con incrementi superiori al 15%. Il prezzo dell’elettricità è invece diminuito del 15% e quello del gas è rimasto allo stesso livello.
La tendenza al ribasso del tasso d’inflazione annuo continuerà nei prossimi mesi, ha riferito la settimana scorsa la Banca Centrale di Romania, ma si prevede un ulteriore aumento all’inizio del prossimo anno. Secondo la Banca Centrale, per quanto riguarda le prospettive dell’inflazione permangono incertezze e rischi significativi, causati dagli aumenti delle tasse e imposte volti ad accelerare il consolidamento del bilancio, ma anche dall’evoluzione del prezzo del petrolio, nel contesto del conflitto nel Medio Oriente. Inoltre, il 2024 sarà anche un anno elettorale, con quattro turni. La previsione di inflazione della Banca Centrale per la fine di quest’anno rimane al livello del 7,5%, ma l’istituzione rivede al rialzo al 4,8% quella per il 2024.
Secondo le nuove previsioni, l’inflazione rientrerebbe nell’intervallo fissato dalla BC, cioè tra l’1,5 e il 3,5%, solo nel terzo trimestre del 2025. La Romania ha attualmente il secondo tasso di inflazione più alto nell’UE, il doppio di quello dei paesi occidentali, e gli analisti economici dicono che ciò accade a causa degli elevatissimi costi di produzione. Dall’energia al gas e a tutto quanto significa trasporto e attività logistica, i costi sono superiori a quelli osservati nei paesi della regione, il che si riflette anche nei prezzi dei generi alimentari, dei servizi e in ciò che viene consumato nell’economia.