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Industria: statistiche indicano calo nel 2012




La situazione svela anche i problemi affrontati dall’industria romena, una volta motore della crescita. La cessazione dell’attività di Oltchim Ramnicu Valcea, uno dei maggiori stabilimenti chimici dell’est europeo, entrato in insolvenza a causa dei debiti di centinaia di milioni di euro, la possibile demolizione della raffineria Arpechim di Pitesti o la sorte incerta del gruppo siderurgico Mechel sono alcuni dei temi affrontati ultimamente con priorità dal governo di Bucarest.

, 07.03.2013, 13:47


I più recenti dati comunicati dall’Istituto nazionale di statistica di Bucarest indicano un calo del settore industriale del 2,4% nella seconda metà del 2012 rispetto al corrispondente periodo del 2011. L’evoluzione negativa fa seguito a tre anni in cui il settore industriale romeno aveva registrato crescita e nelle condizioni in cui la maggior parte delle aziende statali erano state privatizzate.




La situazione svela anche i problemi affrontati dall’industria romena, una volta motore della crescita. La cessazione dell’attività di Oltchim Ramnicu Valcea, uno dei maggiori stabilimenti chimici dell’est europeo, entrato in insolvenza a causa dei debiti di centinaia di milioni di euro, la possibile demolizione della raffineria Arpechim di Pitesti o la sorte incerta del gruppo siderurgico Mechel sono alcuni dei temi affrontati ultimamente con priorità dal governo di Bucarest.




Il ministro dell’Economia, Varujan Vosganian, ha annunciato che, a breve, la Oltchim avrà una nuova direzione, e i suoi amministratori giudiziari presenteranno un rapporto dettagliato sulle cause che hanno portato alla situazione in cui si trova la compagnia. Il ministro ha spiegato anche perchè il salvataggio di Oltchim sarebbe una prima per le compagnie statali romene.




“Se ce la facciamo, allora la Oltchim sarebbe la prima grande compagnia statale che riesce a salvarsi tramite la procedura dell’insolvenza, in quanto in questo modo abbiamo bloccato gli aumenti di interessi, abbiamo bloccato la mancanza di erogazione delle utilità, e abbiamo cominciato a riesaminare tutti i contratti, e denunciare quelli che non sono corretti”, ha spiegato Vosganian.




Il Ministero dell’Economia ha annunciato di aver avviato anche il reclutamento e la selezione dei dirigenti per le compagnie Electrica, Transelectrica e per il Complesso energetico di Hunedoara, a capitale a maggioranza statale, dopo che alla metà dello scorso mese la procedura era stata applicata per Romgaz, Transgaz e Nuclearelectrica.




D’altra parte, i nuovi azionisti del complesso siderurgico Mechel di Campia Turzii promettono di pagare almeno il 70% dei salari per i mille dipendenti degli stabilimenti che non ripartiranno a marzo. Il nuovo proprietario dei cinque stabilimenti Mechel Romania è una ditta di Bucarest controllata da due cittadini russi, che li hanno acquistati per la somma simbolica di circa 50 euro.




“Mechel farà ripartire l’attività a Targoviste e Buzau, il che signfiica circa l’80% della capacità. Invece, gli stabilimenti di Campia Turzii, Braila e Otelu Rosu riprenderanno l’attività a seconda dell’efficacia del piano di ristrutturazione e dell’individuazione di un investitore”, ha detto inoltre il ministro Vosganian.




Le autorità hanno annunciato che saranno avviate anche inchieste sociali nel caso degli ex dipendenti dello stabilimento Mechel di Campia Turzii, al fine di concedere aiuti finanziari. La decisione avviene sullo sfondo delle proteste dei dipendeti licenziati, i quali temono di non ricevere più i pagamenti in compenso.

(trad. Iuliana Anghel)

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