Incidente aereo: proseguono indagini
Il bilancio della sciagura aerea del 20 gennaio scorso, nei Carpazi Occidentali, è stato di due morti e cinque feriti. Ma il numero delle vittime collaterali, tra le persone che erano obbligate a coordinare gli interventi di soccorso in simili situazioni, potrebbe crescere. Diverse voci hanno già accusato la lentezza con cui le istituzioni dello stato hanno reagito al preciptarsi dell’aereo, in condizioni meteo avverse, in una zona imboschita, ad un’altitudine di 1.600 metri, del piccolo velivolo, con a bordo un’equipe di medici specializzati in trapianti. Il pilota e una giovane, medico residente, sono morti, mentre il copilota e quattro medici sono riamasti feriti. Le operazioni di ricerca e salvataggio delle vittime sono iniziate tardi e si sono concluse solo dopo 7 ore dall’incidente.
Bogdan Matei, 05.02.2014, 12:45
Il bilancio della sciagura aerea del 20 gennaio scorso, nei Carpazi Occidentali, è stato di due morti e cinque feriti. Ma il numero delle vittime collaterali, tra le persone che erano obbligate a coordinare gli interventi di soccorso in simili situazioni, potrebbe crescere. Diverse voci hanno già accusato la lentezza con cui le istituzioni dello stato hanno reagito al preciptarsi dell’aereo, in condizioni meteo avverse, in una zona imboschita, ad un’altitudine di 1.600 metri, del piccolo velivolo, con a bordo un’equipe di medici specializzati in trapianti. Il pilota e una giovane, medico residente, sono morti, mentre il copilota e quattro medici sono riamasti feriti. Le operazioni di ricerca e salvataggio delle vittime sono iniziate tardi e si sono concluse solo dopo 7 ore dall’incidente.
Dopo qualche giorno, in seguito alla valanga di critiche, si sono dimessi il ministro dell’Interno, Radu Stroe, uno dei suoi segretari di stato, il capo dell’Ispettorato Generale per Situazioni di Emergenza, il direttore generale e il direttore operazioni della ROMATSA, la compagnia responsabile del monitoraggio del traffico aereo. Il premier Victor Ponta ha chiesto, senza successo, nel Consiglio Supremo di Difesa, anche la sostituzione del capo del Servizio Telecomunicazioni Speciali, Marcel Opris. Nel frattempo, i procuratori di Alba Iulia hanno già fatto delle perizie, hanno indagato sul luogo dell’incidente, hanno prelevato prove e hanno ascoltato i superstiti e le persone che hanno partecipato alle operazioni di salvataggio. Dopo di che hanno declinato la loro competenza, motivando che non hanno attribuzioni per ascoltare funzionari di istituzioni militari o centrali, con mansioni di gestione delle situazioni di emergenza. Motivo per cui, le indagini sono state assunte dalla Sezione Procure Militari presso la Procura Generale.
“Le unità di crisi sono state coordinate da persone che ricoprono cariche ministeriali e, alla fine, sarà data una soluzione, riguardante tutte queste persone”, ha spiegato il procuratore generale della Procura presso la Corte d’Appello di Alba Iulia, Augustin Lazar. Stando agli analisti, tra le persone nel mirino, il ministro dei Trasporti, il ministro della Salute e l’ex ministro dell’Interno. Nel Parlamento sono state avviate le procedure per l’adozione di una nuova legge sull’organizzazione e sul funzionamento del Servizio Telecomunicazioni Speciali. Attualmente nel subordine della Presidenza, il Servizio dovrebbe passare nel subordine del Ministero dell’Interno, come dipartimento specializzato. Sarebbe diretto da un segretario di stato, nominato dal premier. Nella motivazione si mostra che questi cambiamenti sono necessari proprio per migliorare la gestione delle informazioni in situazioni di emergenza.