Inchieste nel sistema sanitario
Bogdan Matei, 24.05.2016, 17:04
Conveniente per
molte persone, come afferma la stampa, la scomparsa di Condrea, un giorno prima
di un nuovo ascolto per il quale era stato convocato dai procuratori, può
significare anche il seppellimento delle informazioni legate alle complicità al
vertice del sistema sanitario, senza le quali il suo commercio con
disinfettanti diluiti non sarebbe continuato con successo per quasi un decennio.
Il caso
Condrea-Hexi Pharma è però solo la punta dell’iceberg. La dimensione delle
tangenti nel settore sanitario supera quella esistente in altri settori e oltre
75 persone sono state rinviate a giudizio, solo negli ultimi due anni, per
reati di corruzione in questo settore. Lo ha annunciato il procuratore capo
della DNA, Laura Codruţa Kovesi, aggiungendo che nei casi di corruzione sono
coinvolte anche compagnie straniere e sostenendo la necessità di un approccio
strategico nel contrastare il fenomeno.
Secondo Laura Codruţa
Kovesi Le attuali inchieste della DNA nei fascicoli in corso rilevano
che gli atti di corruzione si manifestano attraverso le stesse azioni
ripetitive. In assenza di misure chiare di prevenzione e controllo, la
tipologia dei reati indagati e i meccanismi che hanno permesso questi reati si
ripetono. E’ necessario un approccio strategico volto a prevenire la
corruzione, soprattutto quando si tratta di settori con un impatto diretto
sulla vita dei cittadini, com’è il caso del settore sanitario.
Il procuratore-capo
afferma che, nel settore sanitario, la corruzione può essere eliminata solo
quando le persone indagate o condannate per aver intascato tangenti perdono i
propri incarichi pubblici. Laura Codruţa Kovesi annuncia inoltre che sono in
pieno svolgimento, in tutto il Paese, indagini sull’acquisto di prodotti
ausiliari, farmaci e apparecchiatura medica.
Un caso eloquente
di studio è quello di due personalità della medicina romena, gli ex dirigenti
della Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sanitarie, Vasile Ciurchea e Irinel
Popescu, indagati dalla DNA per abuso d’ufficio in un nuovo caso di corruzione.
I due sono accusati di aver acquistato programmi informatici e servizi di
assistenza tecnica a prezzi sopravvalutati, che avrebbero recato danni per
quasi 17 milioni di euro.
L’offensiva dei
procuratori contro la corruzione nel sistema sanitario si verifica sullo sfondo
delle proteste continue dei sindacati in questo settore, tra i più attivi del
Paese, che, invocando gli stipendi troppo bassi, chiedono quasi ogni trimestre
aumenti salariali. Una situazione assurda che da ragione ai commentatori secondo
cui non è il sistema a ricevere scarsi finanziamenti, ma è la gente all’interno
del sistema che ruba troppo.