Inchiesta penale nel caso Crevedia
I procuratori hanno preso le prime decisioni nel caso delle devastanti esplosioni avvenute ad una stazione di rifornimento con gas di petrolio liquefatto nel sud della Romania.
Ştefan Stoica, 06.09.2023, 10:28
I due proprietari della stazione di rifornimento con GPL di Crevedia, dove sono avvenute le esplosioni del 26 agosto, che hanno provocato morti e decine di feriti, a maggioranza vigili del fuoco, sono stati fermati ieri dopo le prime audizioni alla Procura Generale, con l’accusa di danneggiamento colposo seguito da un disastro. Per lo stesso reato, è stata messa sotto accusa anche l’azienda di loro proprietà. Le deflagrazioni hanno distrutto decine di case in prossimità della stazione GPL, nonchè lavori, equipaggiamenti, installazioni e componenti, conseguenze non previste dai due amministratori, anche se dovevano e potevano prevedere.
I procuratori sostengono che, nel periodo 30 settembre 2020 – 26 agosto 2023, l’azienda di proprietà dei due ha funzionato sistematicamente con la violazione ripetuta della legge che regola le operazioni di rifornimento, trasporto e deposito di combustibili GPL alla stazione non autorizzata di Crevedia. Tale fatto ha creato le premesse per lo scoppio dell’incendio del 26 agosto, seguito da più esplosioni. La seconda ha colto i pompieri durante l’intervento dopo la prima deflagrazione e così si spiega anche il gran numero di soccorritori feriti. Il loro numero e quello dei civili feriti sarebbe stato, però, più alto se l’Ispettorato per le Situazioni di Emergenza non avesse disposto l’evacuazione dei civili e l’intervento dei robot per il raffreddamento dei serbatoi, sostiene il capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, Raed Arafat.
Oltre all’indagine avviata dalla Procura Generale sulle cause dell’esplosione, sono in corso altre tre inchieste: quella della Procura Militare, che indaga sul modo in cui hanno agito i pompieri, e due della Direzione Nazionale Anticorruzione, che interessano possibili abusi d’ufficio commessi nel processo di autorizzazione di funzionamento della stazione GPL. Stazione che, come hanno constatato i procuratori, ha funzionato anche dopo la sospensione dell’attività, decisa nel 2020. In seguito alla tragedia di Crevedia, le autorità hanno disposto ampi controlli in tutte le stazioni di rifornimento con GPL e nei distributori di benzina del paese. A seguito di questi controlli, sono state constatate 2000 carenze nei distributori di carburanti.
Intanto, arrivano buone notizie dagli ospedali, poichè le persone ricoverate sono state in buona parte dimesse. Anzi, il primo paziente romeno curato all’estero dopo le esplosioni di Crevedia è tornato in buone condizioni nel paese. Si tratta di un pompiere 28enne di Bucarest, curato all’Ospedale Universitario di Graz, in Austria. Pazienti ustionati sono ancora ricoverati in ospedali di Belgio, Italia, Austria, Germania e Norvegia. Le persone curate in cliniche all’estero e nel paese possono essere accompagnate da familiari, che riceveranno aiuti finanziari per stare al fianco dei feriti durante la degenza, ha deciso il Governo di Bucarest.