Incertezze sul candidato romeno per la Commissione Europea
La socialdemocratica Rovana Plumb, ministro in più governi controllati dal PSD e membro importante del partito, è stata contestata dall’opposizione di destra sin da quando è stata designata come futuro commissario europeo da parte della Romania. Il motivo invocato era la mancanza di integrità e di competenza. Rovana Plumb non ha avuto più modo di dimostrare la propria competenza nel campo dei Trasporti, il settore di cui doveva occuparsi, perché non ha superato il test di integrità agli ascolti nella Commissione giuridica del Parlamento Europeo. I membri della Commissione hanno trasmesso all’esecutivo comunitario che esiste un conflitto di interessi nel suo caso. La stessa cosa è successa anche con il rappresentante dell’Ungheria.
Ştefan Stoica, 27.09.2019, 13:58
Le decisioni sono senza precedenti, ma corrette, perché — affermava la portavoce della Commissione — secondo i trattati europei, la persona proposta per la carica di commissario deve essere al di sopra di ogni dubbio, indipendente e deve lavorare nell’interesse europeo generale. Rovana Plumb sostiene che provvedimenti diversi hanno fatto sì che ci siano differenze tra la dichiarazione patrimoniale inoltrata a Bruxelles e quella trasmessa in Romania. La spiegazione, arrivata dopo la decisione della Commissione giuridica, è superflua.
A Bucarest, la presidenza e l’opposizione hanno reagito subito. Il fatto che la candidatura di Rovana Plumb sia stata bocciata dalla Commissione giuridica del Parlamento Europeo rappresenta un nuovo e grave fallimento del governo PSD, che esporta l’incompetenza oltre i confini del Paese tramite azioni politiche ripetute che danneggiano significativamente l’immagine della Romania, ha affermato il presidente Klaus Iohannis. Il capo dello stato ha chiesto alla premier Viorica Dăncilă di ritirare subito la proposta della Plumb e di inoltrare una nuova, solo dopo l’accordo del Presidente della Romania e l’approvazione del Parlamento. La stessa posizione ha espresso anche il PNL, mentre l’USR ritiene che ci sia di mezzo l’immagine della Romania e chiede al capo dello stato di impegnarsi nella designazione di un nuovo candidato. Anticipando che l’attuale esecutivo non sopravvivrà all’imminente mozione di sfiducia, il PMP considera che il futuro commissario europeo da parte della Romania debba essere designato dal prossimo governo. L’UDMR è del parere che Rovana Plumb debba fare un passo indietro e che la Romania proponga un candidato integro, che capisca ciò che succede nell’UE e che goda di sostegno politico per ricoprire la carica di commissario europeo.
Assaltato da critiche, il PSD sostiene che non siano stati compiuti tutti i passi per quanto riguarda la conferma della Plumb per la carica di commissario europeo e che, comunque, il partito ha più varianti di riserva, se ci sarà il caso. La cosa più difficile per il PSD sarà, però, trovare una risposta alla domanda fatta dai commentatori: come mai il governo socialdemocratico si è opposto accanitamente alla candidatura di Laura Codruţa Kovesi alla carica di capo della futura Procura Europea, invocando presunti problemi in giustizia della persona che ha presieduto la Direzione anticorruzione, però ha proposto per la futura Commissione Europea, ed ha chiesto solidarietà nazionale in merito, una persona con problemi di integrità?