Il sistema penitenziario e la confisca allargata
Il 4 ottobre è la scadenza per il recepimento nella legislazione nazionale degli stati membri dellUnione Europea della direttiva comunitaria che prevede la confisca allargata dei patrimoni di coloro che si sono arricchiti in maniera fraudolenta. In Romania, lurgenza data dalla scadenza fissata da Bruxelles si sovrappone agli accesi dibattiti interni sugli effetti della lotta alla corruzione.
Bogdan Matei, 16.09.2016, 15:35
Il 4 ottobre è la scadenza per il recepimento nella legislazione nazionale degli stati membri dellUnione Europea della direttiva comunitaria che prevede la confisca allargata dei patrimoni di coloro che si sono arricchiti in maniera fraudolenta. In Romania, lurgenza data dalla scadenza fissata da Bruxelles si sovrappone agli accesi dibattiti interni sugli effetti della lotta alla corruzione.
Da molto tempo, la stampa, la società civile e gli esperti ammoniscono che le incolpazioni, gli arresti e le condanne spettacolari dei grandi corrotti restano un esercizio platonico perché non sono seguiti dal recupero dei danni.
Il ministro della Giustizia nel Governo tecnocrate di Bucarest, Raluca Prună, ha annunciato, a Radio Romania, che esiste già un disegno di legge in tal senso, che verrà inoltrato al Parlamento. Il ministro non ha escluso la possibilità che sia emanata unordinanza durgenza, però si è detta fiduciosa che grazie alla celerità con la quale si muoveranno i deputati e i senatori, non sarà bisogno di una misura del genere. La legislazione attuale, ha aggiunto il ministro, prevede già nel Codice Penale la possibilità della confisca allargata. Purtroppo, questo provvedimento “non è stato molto utilizzato nei dossier in corso, e ciò che facciamo tramite questo ddl è di applicare integralmente la direttiva.” Il tasso di condanna delle persone rinviate a giudizio per reati di corruzione si mantiene al 90%, il che, stando alla DNA, dimostra la qualità dei mezzi probatori con i quali si costruiscono le cause penali, ma anche la professionalità dei procuratori.
Daltra parte, però, il capo della Direzione Nazionale Anticorruzione, Laura Codruţa Kovesi, sottolineava che, solo in seguito alle sentenze definitive pronunciate lanno scorso dai tribunali, lo stato deve recuperare quasi 200 milioni di euro e insisteva sullimportanza dellesecuzione delle sentenze, anche tramite il recupero dei danni. “Alcuni condannati non eseguono integralmente la pena inflitta dai giudici. Alcuni vengono liberati condizionatamente, senza che siano recuperati i danni, oppure utilizzando scappatoie amministrative. Simili situazioni portano gradualmente alla perdita dellautorità dello stato e ad una grave mancanza di fiducia nelle istituzioni” – ammoniva Laura Codruţa Kovesi.
Ora, il ministro della Giustizia, Raluca Prună, afferma che “nel caso dei reati economici, un fattore fortemente scoraggiante è la confisca delloggetto del reato anziché lesecuzione di una pena che, in generale, in Romania e dappertutto nel mondo, è inferiore rispetto a quelle applicate nel caso dei reati di diritto comune”.
Il ministro afferma che, con lapplicazione della direttiva europea, si può risolvere anche il sovraffollamento del sistema penitenziario romeno.
Questestate i detenuti hanno protestato contro le condizioni di incarcerazione. Dal canto loro, i dipendenti del sistema penitenziario affermano di essere oberati dal lavoro e mal pagati e si rifiutano di fare straordinari. Ciò potrebbe portare al blocco dellattività nei penitenziari a causa del deficit di personale. LAmministrazione Nazionale dei Penitenziari ha 15 mila posti, di cui sono occupati solo 12 mila, mentre servirebbero 20 mila lavoratori. (traduzione di Gabriela Petre)