Il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia
Sullo sfondo del proseguimento dell’invasione russa in Ucraina, l’Unione Europea ha annunciato ieri il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. Stando alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, le nuove misure includono quattro tipi di sanzioni. Prevedono l’eliminazione dal sistema internazionale Swift di transazioni finanziarie di tre banche russe, tra cui anche la Sberbank, tramite la quale passa un terzo delle transazioni di Mosca. Sono inoltre sottoposti alle sanzioni europee più esponenti russi e i militari coinvolti nel massacro a Bucha, in Ucraina. È inoltre proibita la diffusione in Europa di tre canali mass media russi che amplificano la disinformazione russa, mentre alle compagnie europee di lobby e consulenza è proibito di lavorare per il Cremlino. La più importante misura sarà, però, il divieto delle importazioni di greggio dalla Russia.
La presidente della Commissione Europea ha affermato che l’eliminazione del greggio russo e dei prodotti raffinati sarà graduale, per poter garantire un approvvigionamento alternativo. Ha ammonito che non sarà facile per l’Europa, soprattutto perché alcuni stati membri dipendono al 100% dal petrolio russo. Perciò, il pacchetto include anche eccezioni e misure di transizione per questi Paesi. Ursula von der Leyen: Putin deve pagare un prezzo alto per la sua aggressione brutale. E il futuro dell’Unione viene scritto in Ucraina. Sarà un embargo totale al petrolio russo, via mare o tramite condotti, al greggio ma anche ai prodotti raffinati. Ci assicureremo che l’embargo sia graduale e ordinato affinché noi e i nostri partner possiamo trovare delle rotte alternative di approvvigionamento e diminuire l’impatto sul mercato globale. Perciò, l’eliminazione del greggio russo si farà in modo graduale, in sei mesi, mentre quella dei prodotti raffinati, entro la fine di quest’anno”.
Secondo lagenzia Reuters, l’Ungheria, la Slovacchia, la Rep. Ceca e la Bulgaria hanno espresso preoccupazione in merito all’embargo al petrolio russo. La Rep. Ceca e la Slovacchia hanno sollecitato un periodo di esenzione di qualche anno, per poter aumentare la capacità di trasporto dei condotti petroliferi, mentre l’Ungheria ha annunciato che non sostiene la proposta della CE in quanto aggraverebbe molto la sua sicurezza energetica. Anche la Bulgaria ha annunciato, a suo turno, che chiederà alla Commissione eccezioni nell’applicazione dell’embargo al petrolio russo. D’altra parte, la Germania concorda con queste proposte, richiamando l’attenzione tuttavia che un simile embargo potrebbe determinare difficoltà nell’approvvigionamento con combustibili e un loro rincaro. Tramite la voce del ministro dell’Energia, Virgil Popescu, Bucarest si è detta solidale con la decisione della Commissione Europea relativa al petrolio russo. Stando al ministro, la Romania importa il 70% del greggio consumato, di cui solo il 30% è di provenienza russa.
Daniela Budu, 05.05.2022, 14:33