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Il Senato esamina una controversa ordinanza d’urgenza

Dopo aver provocato accesi dibattiti pubblici, l’Ordinanza d’Urgenza 114, emanata dal Governo di Bucarest arriva, questa settimana, anche nell’agenda del Parlamento. L’atto normativo introduce nuove misure fiscali e di bilancio, tra cui anche la cosiddetta “tassa sulla cupidigia”, che prevede maggiori tasse per le compagnie energetiche e le banche, le quali stando alla maggioranza di sinistra ottengono in Romania profitti troppo alti, cosa anormale e immorale. I senatori della Commissione di budget-finanze elaboreranno, martedì, un rapporto finale sull’ordinanza. I parlamentari dell’opposizione di destra chiedono, già, non che siano fatti emendamenti, ma che venga bocciata, perché i suoi provvedimenti sarebbero nocivi per settori importanti, come la sicurezza energetica, il settore bancario oppure l’industria delle telecomunicazioni.

Il Senato esamina una controversa ordinanza d’urgenza
Il Senato esamina una controversa ordinanza d’urgenza

, 18.02.2019, 14:32

Dopo aver provocato accesi dibattiti pubblici, l’Ordinanza d’Urgenza 114, emanata dal Governo di Bucarest arriva, questa settimana, anche nell’agenda del Parlamento. L’atto normativo introduce nuove misure fiscali e di bilancio, tra cui anche la cosiddetta “tassa sulla cupidigia”, che prevede maggiori tasse per le compagnie energetiche e le banche, le quali stando alla maggioranza di sinistra ottengono in Romania profitti troppo alti, cosa anormale e immorale. I senatori della Commissione di budget-finanze elaboreranno, martedì, un rapporto finale sull’ordinanza. I parlamentari dell’opposizione di destra chiedono, già, non che siano fatti emendamenti, ma che venga bocciata, perché i suoi provvedimenti sarebbero nocivi per settori importanti, come la sicurezza energetica, il settore bancario oppure l’industria delle telecomunicazioni.



Il leader PNL, il principale partito all’opposizione, Ludovic Orban, attira l’attenzione che l’ordinanza avrebbe un impatto negativo anche sui fondi pensionistici privati: Il capitale sociale obbligatorio chiesto tramite l’Ordinanza 114 è 11 volte maggiore del capitale sottoscritto oggi. Praticamente, fino ad oggi, gli investimenti iniziali fatti dai gestori di fondi pensionistici non sono stati ancora recuperati completamente. Con l’introduzione dell’obbligo di aumentare il capitale sociale in funzione degli attivi, il recupero degli investimenti necessari avverrà, a seconda dell’amministratore privato, entro periodi compresi fra 35 e 50 anni.”



Il presidente del Senato e leader dell’ALDE, partner-junior dei socialdemocratici nella coalizione governativa, Călin Popescu-Tăriceanu, non esclude la possibilità che il documento venga modificato: Abbiamo discusso con la premier Viorica Dăncilă e le abbiamo spiegato che questa tassa del 2% imposta alle compagnie operanti nel settore dell’energia, influisce negativamente sulle possibilità di sviluppo e la premier ha ammesso che la tassa è eccessiva e che dobbiamo analizzare la situazione. Molto probabilmente rinunceremo a questa tassa del 2%.”



Il documento, soprannominato anche “l’ordinanza della cupidigia”, dovrà essere esaminato e votato dal Senato entro il 1° marzo e poi andrà alla Camera dei Deputati che ha ruolo decisionale in questo caso. In teoria estranea alla politica, ma in pratica sempre più critica nei confronti delle iniziative della maggioranza in piano economico, la Banca Centrale non ha nascosto la sua reticenza in merito ai provvedimenti dell’Ordinanza 114. Il capo economista della Banca Centrale, Valentin Lazea, sostiene che la tassa sugli attivi imposta dall’ordinanza, potrebbe diminuire la profittabilità del sistema bancario in Romania fino a livelli inferiori alla media europea. In tal caso, non è escluso che alcune banche straniere scelgano di lasciare il mercato romeno. Egli chiede ai politici di decidere se desiderano un sistema bancario forte, profittevole, fornitore di capitale per gli investimenti, oppure uno clientelare, che alimenti il consumo anziché lo sviluppo della Romania.

Foto: PIX1861 / pixabay.com
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