Il rapporto del FMI e la crescita economica in Romania
Il Fondo Monetario Internazionale ha presentato, ieri, il rapporto sulle prospettive delleconomia globale, un giorno prima dellinizio, a Washington, della riunione annua del FMI e della Banca Mondiale. Per la Romania, il Fondo ha rivisto al rialzo, al 4,2%, le stime sullavanzo del Pil questanno. Ad ottobre 2015, lente finanziario internazionale stimava una crescita delleconomia romena del 3,9%. Stando alle previsioni del FMI, lIrlanda è lunico Paese europeo che registrerà nel 2016 una crescita maggiore di quella della Romania, ossia di 5 punti percentuali. Il Fondo ammonisce che la punta raggiunta questanno dalla Romania sarà seguita nel 2017 da un rallentamento fino al 3,6%, restando però uno dei più alti ritmi di crescita economica in Europa, alla pari dellIrlanda, Lettonia e Polonia. Il segretario di stato presso il Dipartimento per gli Investimenti Stranieri e il Partenariato Pubblico-Privato, Manuel Costescu, ha dichiarato in un programma della radio pubblica che, in questo contesto di crescita economica, le autorità di Bucarest dovrebbero concentrarsi anche sullo sviluppo delle regioni meno favorite in Romania.
România Internațional, 13.04.2016, 15:41
Il Fondo Monetario Internazionale ha presentato, ieri, il rapporto sulle prospettive delleconomia globale, un giorno prima dellinizio, a Washington, della riunione annua del FMI e della Banca Mondiale. Per la Romania, il Fondo ha rivisto al rialzo, al 4,2%, le stime sullavanzo del Pil questanno. Ad ottobre 2015, lente finanziario internazionale stimava una crescita delleconomia romena del 3,9%. Stando alle previsioni del FMI, lIrlanda è lunico Paese europeo che registrerà nel 2016 una crescita maggiore di quella della Romania, ossia di 5 punti percentuali. Il Fondo ammonisce che la punta raggiunta questanno dalla Romania sarà seguita nel 2017 da un rallentamento fino al 3,6%, restando però uno dei più alti ritmi di crescita economica in Europa, alla pari dellIrlanda, Lettonia e Polonia. Il segretario di stato presso il Dipartimento per gli Investimenti Stranieri e il Partenariato Pubblico-Privato, Manuel Costescu, ha dichiarato in un programma della radio pubblica che, in questo contesto di crescita economica, le autorità di Bucarest dovrebbero concentrarsi anche sullo sviluppo delle regioni meno favorite in Romania.
“Credo che, adesso, quando registriamo una crescita del 4,2%, sia il momento opportuno per riuscire a vedere cosa cè da fare anche con le altre regioni meno favorite, perchè possano beneficiare di crescita. Ma, nuovamente, si tratta di educazione, di infrastruttura ed è un pensiero più profondo. Adesso si possono aiutare queste persone”, ha dichiarato Manuel Costescu.
Per quanto riguarda levoluzione dei prezzi al consumo in Romania questanno, il FMI ha rivisto le stime a meno lo 0,4% per il 2016, da meno lo 0,2% ad ottobre 2015, cosi che la Romania sarà uno dei pochi stati membri Ue che registrerà uninflazione media annua negativa. Per il 2017, il FMI stima un crescita dei prezzi al consumo del 3,1%, il più forte ritmo tra gli stati Ue. Inoltre, il Fondo ha rivisto al rialzo anche le stime sul deficit di conto corrente della Romania, da meno l1,5%, ad ottobre 2015, a meno l1,7% questanno. Il deficit di conto corrente si accentuerà nel 2017, quando dovrebbe arrivare a meno il 2,5%. Una buona notizia è il calo del tasso di disoccupazione, che stando al FMI, dovrebbe arrivare dal 6,8% del 2015, al 6,4%, nel 2016, e al 6,2%, nel 2017.
Dal canto suo, la Banca Mondiale stima che il ritmo di crescita economica della Romania si accelererà al 4% nel 2016, sostenuto dalla politica fiscale e dalle riforme sul mercato del lavoro, ma ammonisce sul rischio dingresso della Romania nella procedura per deficit eccessivo. Daltra parte, lagenzia internazionale Standard&Poors ha riconfermato il rating Paese della Romania per il debito governativo a lungo termine in valuta, rispettivamente in lei, la moneta nazionale, con prospettiva stabile. (traduzione di Adina Vasile)